Indagini chiuse sul «sistema» che, attraverso «soffiate e pressioni», avrebbe dovuto favorire il consorzio Research. Tra gli indagati, per induzione indebita, c’è anche l’imprenditore Eugenio Rainone. I sostituti procuratori, Antonella Fratello ed Antonio Ardituro, hanno notificato l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari non solo al magistrato Roberto Penna; all’avvocatessa sua compagna Gabriella Gallevi; al generale della Guardia di Finanza in pensione, Fabrizio Lisi; agli imprenditori Francesco Vorro ed Umberto Inverso (tutti finiti ai domiciliari a febbraio scorso), ma anche all’immobiliarista che risulta indagato a piede libero. I magistrati, nel concludere le indagini, hanno condiviso le argomentazioni che già il gip aveva espresso (non accogliendo l’ipotesi di concussione relativamente al pressing su Rainone per ottenere incarichi professionali a favore della compagna di Penna, ma riconducendola al reato di induzione indebita) e ripresa anche dai giudici del Riesame nelle motivazioni depositate riguardo alla conferma dei provvedimenti cautelari. Ebbene, per questi ultimi, appaiono coesistere «il danno ingiusto (la prospettazione a Rainone che alcune sue opere divenissero oggetto di sequestro) ed il vantaggio indebito (evitare di subire indagini da parte del magistrato che avrebbe potuto rappresentare un problema per il suo gruppo imprenditoriale, evento rappresentato esplicitamente dall’Inverso). Per i giudici le esternazioni dell’imprenditore, sia nei discorsi con Inverso che con la Gallevi (intercettati), i regali recapitati alla stessa professionista compagna di Penna e i rapporti cordiali fino a giugno 2021 (quando furono interrotti), evidenziano che il dato di maggiore significatività nell’atteggiamento del Rainone sia stato «quello di ottenere un vantaggio rispetto all’opzione di evitare un danno».
L’ipotesi di induzione indebita è stata contestata anche a Penna, Gallevi ed Inverso: per le accuse, gli indagati in concorso tra loro avrebbero indotto Rainone (attraverso la sorella) ad assicurare opportunità lavorative, incarichi professionali ed altre utilità alla Gallevi come l’affidamento di numerosi incarichi di recupero credito (per le accuse, non dovuti ed assegnati privilegiandola rispetto ad altri professionisti) da parte della Cassa edile di cui la sorella di Rainone era presidente; nonché effettuare, previo sopralluogo dello stesso imprenditore, lavori di ristrutturazione presso l’abitazione dell’avvocatessa.