Le tradizioni cilentane in un film al Festival dei Popoli di Firenze

Nessun posto al mondo è il titolo dell'opera della regista Vanina Lappa

Un'immagine di Nessun posto al mondo
Un'immagine di Nessun posto al mondo
Mercoledì 8 Novembre 2023, 17:15
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Una storia dal Cilento al 64° Festival dei Popoli: per il concorso italiano arriva in sala in prima italiana «Nessun posto al mondo» di Vanina Lappa domani giovedì 9 novembre ore 19.30 allo Spazio Alfieri di Firenze. Dopo decenni di transumanze, un pastore non può più portare i suoi animali sulla «montagna sacra» del Cilento. Antonio è un pastore dallo spirito libero che parla la lingua degli animali, quando scende a valle i compaesani però lo rimproverano: i suoi cani sono senza collare, ma Antonio il collare ai suoi cani non lo metterà, pagandone amare conseguenze. Nonostante l'inasprirsi dei conflitti Antonio non smetterà di lottare per cercare il suo posto nel mondo, trovando nella natura una promessa di libertà; malgrado tutto.

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Queste le parole della regista Vanina Lappa: «Se inizialmente il desiderio era quello di scoprire un territorio dove gli uomini si confrontano con le leggi della natura e perpetuano tradizioni ancestrali, quello che mi ha poi convinto a seguire Antonio per quattro anni è stata la sua storia: quella di un uomo che attraverso il rapporto con gli animali sembra trovare un posto che tra gli uomini e le loro leggi non riesce ad avere.

Attraverso il suo sguardo si scopre la terra che abita e che ama, in cui tuttavia fatica a sentirsi accettato, e ci si addentra in un paesaggio pre-moderno dove esistono leggi non scritte che normano i rapporti tra l’uomo e la natura. Durante questi anni ho potuto alternare sia un approccio di osservazione che momenti di creazione con i protagonisti, due approcci che mi hanno permesso di esprimere una visione personale ma anche condivisa con le persone che ho filmato. Filmare Antonio stando al suo fianco mi ha permesso di parlare di alcuni aspetti della sua storia in maniera più intima, una solitudine e un’intimità che tuttavia può essere universale».

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