Covid a Salerno, torna la paura:
boom di contagi e focolaio al Ruggi

Covid a Salerno, torna la paura: boom di contagi e focolaio al Ruggi
Mercoledì 16 Marzo 2022, 06:00 - Ultimo agg. 12:46
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Impennata di contagi e focolaio in ospedale, il virus torna a preoccupare nel salernitano. Se da un lato vira minacciosamente verso la boa dei 2mila giornalieri la curva epidemiologica, con 1802 tamponi positivi comunicati ieri dall’Unità di crisi, che portano la conta complessiva a 213mila608 dall’inizio della pandemia, dall’altro si registra un cluster nel reparto di neurochirurgia del Ruggi, dove risultano infettati 7 pazienti e 7 sanitari. Sono 954, intanto, i profughi ucraini giunti in provincia, di cui circa la metà a Salerno città. Di questi, solo una decina sono risultati positivi. Sono 1802 i tamponi positivi comunicati ieri dall’Unità di crisi, che portano la conta complessiva a 213mila608 dall’inizio della pandemia. 

Continua, dunque, dopo il crollo fisiologico del lunedì dei test processati, la crescita dei contagi, che raddoppiano rispetto al dato degli ultimi giorni, che hanno avuto una media di circa mille casi al giorno.

Sono stati 6500, infatti, i casi della settimana passata, in aumento di circa 2mila unità rispetto alla prima settimana di marzo, che si è chiusa con un saldo di 4mila 304 infettati. Un cambio di passo rispetto al mese di febbraio, contraddistinto dal segno meno, dopo il picco di gennaio. A Cava de’ Tirreni si registrano attualmente 580 positivi, con 80 nuovi guariti e 7 ospedalizzati. Altri 47 contagi si contano a Serre negli ultimi 13 giorni, 49 a San Cipriano Picentino dal 7 al 14 marzo, 6 a Castellabate, 16 casi totali a Centola, 4 a Caggiano, 18 a Giffoni Valle Piana, 15 a San Mango Piemonte, 5 a Positano, 4 a Giffoni Sei Casali, 129 a Pontecagnano dal 7 al 13 marzo. «Dobbiamo prendere atto che negli ultimi giorni, e non è correlato con l’arrivo degli stranieri, c’è un incremento della positività - spiega Arcangelo Saggese, responsabile per l’emergenza covid dell’Asl - Siamo passati dal 10-12 per cento al 17. Questo ci dice che dobbiamo continuare a rispettare le regole. I cluster più importanti sono quelli in cui c’è aggregazione comunitaria. Il lato positivo è che non abbiamo una pressione forte sugli ospedali ma se i numeri aumentano rischiamo. È fondamentale fare un ultimo sforzo per la vaccinazione. Noi stiamo notando una certa flessione e, invece, è importantissimo completare il ciclo vaccinale per aumentare la capacità di protezione della popolazione».  

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Da registrare, purtroppo, un cluster nel reparto di neurochirurgia del Ruggi, dove risultano positivi 7 pazienti e 7 sanitari. Aumentano i nuovi positivi, ma resta stabile la curva dei contagi in Campania. Numeri alla mano, il virus fa registrare 9mila 179 positivi su 50mila 444 tamponi esaminati, 6mila 373 in più di ieri, con 35mila 514 test processati in più. Di questi, 7mila 983 su 39.029 sono positivi al tampone antigenico mentre 1.196 su 11mila 415 sono positivi al tampone molecolare. In percentuale, significa che è positivo il 18,20 per cento, poco meno di ieri quando il tasso di positività era al 18,79 per cento. Se sale a 9mila 789 il numero di vittime con gli 11 decessi contati ieri, scende il numero dei ricoveri ospedalieri: 553 ricoverati con sintomi, 19 in meno di ieri, e 37 malati in terapia intensiva, tre in più di ieri. Sono 954, intanto, i profughi ucraini giunti in provincia, di cui 460 nella città di Salerno. «A queste persone abbiamo fatto il tampone, non c’è un’evidenza di grandi positività, ne sono usciti una decina - continua Saggese Tozzi - Molti di loro si sono già recati presso i centri vaccinali e si stanno vaccinando. Ad Angri abbiamo attivato una struttura che contestualmente fa l’iscrizione, il tampone e la vaccinazione. A 30 persone abbiamo fatto tutto contemporaneamente».  

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