«Don Maurizio era il prete dei deboli», l'addio nel santuario di San Cipriano

L'ex parroco di Lago Patria vittima di un incidente stradale

Don Maurizio a destra
Don Maurizio a destra
di Alessandra Tommasino
Domenica 10 Settembre 2023, 09:54 - Ultimo agg. 12:30
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La notizia della morte di don Maurizio Granara, a lungo parroco a Lago Patria e da qualche anno ritornato alla "Piccola Casetta di Nazareth" di Casapesenna, è stata accolta con profondo sgomento. I messaggi per ricordare il prete, vittima due giorni fa di un incidente stradale nei pressi dell'aeroporto militare di Grazzanise, tracciano il profilo di un uomo di chiesa sempre vicino ai più deboli. «Lo ricordiamo come una persona di grande carità e di profonda disponibilità a offrire il bene a tutti quelli che ne avevano bisogno»: così il vescovo della diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, ha sottolineato la presenza costante e regolare che don Maurizio garantiva a chi si trovava in difficoltà.

«Da parte sua non c'era mai un giudizio - racconta Spinillo - andava sempre incontro al bisogno degli altri e a volte, forse, anche in modo imprudente, ma si trattava sempre di un'imprudenza derivante dalla sua altissima attenzione alla vita delle persone». Don Maurizio, arrivato dalla Sardegna nella provincia casertana negli anni Settanta, aveva insegnato a lungo anche alla scuola media Pascoli di Casapesenna e in un Istituto superiore di Aversa. Di lui, viene ricordato soprattutto l'impegno per accogliere i primi migranti. Negli anni '90, i campi di Villa Literno e dei territori limitrofi vedevano al lavoro i primi braccianti, vittime del caporalato. Don Maurizio in quel periodo si attivò cercando di trasformare le case rurali abbandonate in luoghi di accoglienza, garantendo servizi basilari e un minimo di vivibilità ai migranti.

Un impegno che ha visto il coinvolgimento, all'interno della Forania di Casal di Principe, di decine di giovani.

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Al suo fianco, con l'Azione Cattolica, c'era in quegli anni anche Pasquale Cirillo, un volontario che adesso ricorda la costante presenza di don Maurizio sul territorio: «Non si fermava mai, raggiungeva i ragazzi che lavoravano nei campi per aiutarli a trovare una sistemazione e del cibo, può definirsi un precursore di quella chiesa che scende in strada, al fianco degli ultimi». «Ogni volta che usciva da scuola - ricorda una collega della media Bosco - c'era sempre ad aspettarlo qualche ragazzo in difficoltà che gli chiedeva soldi per mangiare e lui non si tirava mai indietro». Nel passato di don Maurizio c'è tanta riconoscenza per la sua opera ma anche un brutto episodio: l'aggressione subita da un giovane con problemi di tossicodipendenza arrestato per estorsione nei suoi confronti. I funerali saranno celebrati nel santuario "Mia Madonna mia salvezza" di San Cipriano d'Aversa. 

 

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