Pontecagnano, finale della Miss mai pagata: condannato il Comune

"Reginetta d'Italia", l'amministrazione dovrà risarcire l'agenzia che ha organizzato l'evento

Il Comune di Pontecagnano
Il Comune di Pontecagnano
di Viviana De Vita
Venerdì 24 Febbraio 2023, 06:30 - Ultimo agg. 08:46
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Eventi, spettacoli e concerti. Serate organizzate nei minimi dettagli che veicolavano nel comune di Pontecagnano centinaia di persone creando indotti e visibilità alla cittadina. Non ha mai badato a spese l’ex sindaco Ernesto Sica per rendere perfette quelle manifestazioni. Peccato, però, che quando si è trattato di mettere mano al portafogli l’allora primo cittadino ha fatto dietrofront finendo dagli applausi di piazza alle aule di tribunale. Ora sarà il Comune di Pontecagnano a pagare parte di quei debiti restati insoluti.

A deciderlo, ieri, è stato il giudice Ricciardi della prima sezione civile del Tribunale di Salerno che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Andrea Gambardella e ha condannato il Comune di Pontecagnano al pagamento di 23mila euro a favore della Are, l’agenzia di Davis Paganelli che allestì la finale del concorso Miss Reginetta d’Italia tenutosi a Pontecagnano nel settembre 2012.

Sarà dunque il Comune a dover risarcire l’imprenditore ma non l’ex sindaco Sica, chiamato ugualmente in causa, poiché - come si legge nella sentenza pronunciata ieri che accoglie la tesi portata avanti dall’avvocato Gambardella - «non può essere messa minimamente in dubbio la utilitas per il Comune di Pontecagnano dell’opera prestata dalla società Are e, quindi, del suo arricchimento a scapito della società attrice».

Non si può invece ritenere - argomenta il giudice - «che il sindaco si sia arricchito personalmente dalla vicenda, di cui pur è stato un protagonista». La sentenza di ieri si discosta dalle altre già pronunciate. Sono infatti svariati i procedimenti intentati davanti al tribunale civile di Salerno contro l’ex sindaco e il Comune di Pontecagnano. Alcuni si sono però conclusi con il rigetto della domanda di condanna nei confronti del Comune e con l’accoglimento della condanna nei confronti dell’ex sindaco. Questo perché mancavano un contratto scritto - unica forma attraverso la quale l’amministrazione poteva assumere impegni di pagamento - e la delibera consiliare. Il giudice Ricciardi ha invece disatteso le richieste del Comune che contestava la mancanza del requisito della forma scritta del contratto e lo ha condannato ritenendo «irrilevante che le parti non abbiano stipulato un contratto per iscritto». Il contenzioso più grosso conclusosi con la condanna in sede civile dell’ex primo cittadino è con il noto centro congressi San Luca di Battipaglia che doveva ricevere dal Comune la somma di 60mila euro per le spese tenute sempre in occasione della finale del concorso Miss Reginetta d’Italia. Per quell’evento Sica prenotò per dieci giorni quasi l’intera struttura del centro congressi: la fattura emessa dall’hotel di 60mila euro non è però mai stata onorata. 

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