Salerno, uccise il suocero:
niente legittima difesa secondo il perito del gip

Salerno, uccise il suocero: niente legittima difesa secondo il perito del gip
di Petronilla Carillo
Mercoledì 7 Settembre 2016, 08:37 - Ultimo agg. 19:41
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Luca Gentile non ha ucciso il suocero Eugenio Tura De Marco per legittima difesa. E, soprattutto, non lo ha accoltellato con le modalità raccontate nel corso dell’incidente probatorio effettuato a casa della vittima a luglio scorso. È questo, in sintesi, il contenuto della perizia depositata l’altro giorno dall’esperto incaricato dal gip Piero Indinnimeo di seguire l’incidente probatorio. Secondo il medico legale Lamberto Pianese, dunque, le ferite riportate sul corpo di Tura De Marco non sono compatibili con il racconto di quanto accaduto quella sera fatto più volte dal giovane delle Fornelle.

Il perché delle sue conclusioni, il perito del tribunale lo spiega in una relazione di una quarantina di pagine. In particolare, secondo Pianese, l’accoltellamento non è avvenuto vicino al tavolo bensì vicino al divano, dall’altra parte della stanza. Sicché il corpo di Eugenio è caduto accanto alla credenza, dove è stato ritrovato dai carabinieri, non perché l’uomo si sia spostato da solo ma semplicemente perché caduto o forse adagiato li da qualcuno.
Secondo quanto accertato nel corso dei sopralluoghi, inoltre, ci sarebbe un altro elemento che farebbe perdere di credibilità la rappresentazione dei fatti accaduti quel venerdì sera e più volte messa in scena da Luca Gentile: il tavolo è adagiato vicino alla parete.

Luca, quindi, per sedersi spalle al muro, come dice, ha spostato lo stesso in avanti. Quindi non ci sarebbe stato posto, alle sue spalle, per un’altra persona. Specialmente per un uomo della stazza di Eugenio. O meglio, poteva esserci lo spazio, ma soltanto se il tavolo veniva spostato ancora più al centro della stanza e così non è stato. Il perito del tribunale per due mesi ha studiato bene tutti i dati in suo possesso, confermando nei fatti quelli che erano i sospetti degli inquirenti. Su quanto accaduto, ricordiamo, indaga il sostituto procuratore Elena Guarino con la collaborazione dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Salerno (agli ordini del tenente colonnello Giulio Pini e del maggiore Alessandro De Vico).
 
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