I ragazzi del Pessoa Luna Park:
«Non occupiamo, riattiviamo spazi vuoti»

I ragazzi del Pessoa Luna Park: «Non occupiamo, riattiviamo spazi vuoti»
di Barbara Cangiano
Venerdì 15 Aprile 2022, 08:30 - Ultimo agg. 20:40
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C'è chi rivendica sedi e chi invece preferisce coltivare un aspetto nomade, facendo ogni volta la valigia dopo aver provato a dimostrare che, miscelando un po' di cultura e un po' di green, è possibile rivitalizzare spazi abbandonati o sottoutilizzati. È il caso del Pessoa Luna Park, un collettivo di giovani che da oggi e fino alla fine di maggio, animerà l'ex Museo del Falso di via Porta Elina. Da tempo Azzurra Galeota e il suo staff sono all'opera per sviluppare progetti itineranti di riattivazione delle aree urbane attraverso il riuso, in una prospettiva di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza. Il singolare Luna Park pensato per la struttura del centro cittadino prevede un Fab Lab gestito da un gruppo di ragazzi selezionati attraverso un bando nazionale nel quale sarà possibile apprendere come si trasforma la plastica riciclata, dando vita a nuovi oggetti d'uso comune e non.

Qui verranno coniate anche delle singolari monete con le quali sarà possibile fare shopping nel Luna Park. E ancora, spazio a un mercato a zero impatto ambientale reso possibile grazie alla collaborazione con un gruppo di produttori locali, mentre dal giovedì alla domenica sono previsti appuntamenti musicali, proiezioni di film, esibizioni di arti performative e tantissimi giochi, tra cui un biliardino al femminile realizzato dall'artista Roxy in the box, un Indovina chi ci ha rovinato che è la rielaborazione del classico Indovina chi e tante altre attività pensate per un pubblico sempre più eterogeneo.

«Siamo assegnatari del bene fino al 31 maggio - spiega Azzurra Galeota - perché vincitori di un bando nazionale nell'ambito del progetto Salerno Punto Com - Punti di comunità creativi per l'innovazione sociale finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

L'ente capofila è il Comune, poi ci siamo noi, il collettivo Blam e Mappina. A gennaio abbiamo aperto una call rivolta agli under 35 per selezionare sette giovani che, tramite una borsa di studio, cogestissero gli spazi con noi. Cinque saranno operativi all'ex Museo del Falso, due invece andranno in supporto a Blam per la chiesa del Monte dei Morti. Il nostro vuole essere uno spazio di innovazione e sperimentazione. Se piacerà contiamo di replicarlo altrove».

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Dopo un'esperienza ad Angri e poi a Napoli, Pessoa Luna Park sbarca dunque a Salerno: «ma sia chiaro, non chiediamo in gestione nessuno spazio in maniera permanente. Il nostro obiettivo è porre l'attenzione su alcuni luoghi e lasciare un messaggio di speranza. Se noi riusciamo a rendere vivo un luogo abbandonato, ben venga che si facciano avanti altri. Questa è la nostra mission, sperimentare nuove destinazioni d'uso in maniera partecipata. Non a caso nei mesi scorsi abbiamo incontrato anche Salerno Letteratura e la Fondazione Gatto, perché siamo aperti ad ogni forma di commistione e collaborazione». Dopo Salerno il collettivo tornerà a Napoli, proponendo la formula itinerante del riciclo creativo per togliere un po' di muffa ad edifici spesso caduti nel dimenticatoio. «Se dovessi immaginare un nuovo step a Salerno, penserei al lungofiume, all'altezza del Grand Hotel - continua Galeota - Non esistono solo palazzi, ma anche spazi urbani che si prestano a diverse interpretazioni. Basti pensare a quello che riescono a fare a Parigi sulle rive della Senna, perché non possiamo provarci anche noi?». E per scovare luoghi apparentemente nuovi, c'è Ilaria Vitellio di Mappina, urbanista esperta in mappature collaborative che svilupperà un'App per censire sia le aree inutilizzate della città, ma anche per radiografare le attività che si svolgono all'interno dei luoghi abitati dagli eventi.

Intanto il gruppo Figli delle Chiancarelle ricorda che è dal 2018 che si discute del progetto Elenco delle associazioni da loro sollecitato ed approvato in consiglio comunale. Progetto che allo stato è restato lettera morta, così come, denunciano, non c'è stato alcun seguito all'incontro tenuto nel 2019 con l'allora assessore alla Cultura Tonia Willburger, in cui si rivendicava maggiore trasparenza nell'assegnazione di spazi e risorse per la cultura attraverso bandi pubblici ed un albo delle associazioni da verificare puntualmente. La svolta? Potrebbe arrivare con il regolamento che sta approntando l'assessore alla trasparenza Claudio Tringali.
 

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