Salerno, Oddati arrestato per corruzione. L'intercettazione con la moglie: «quanti soldi restano?» «Meno di 50mila»

Dirigente nazionale del Pd avrebbe fatto da intermediario per far vincere l'appalto al Rione Terra di Pozzuoli all'imprenditore Musella

Il dirigente del Pd Nicola Oddati
Il dirigente del Pd Nicola Oddati
di Petronilla Carillo
Martedì 16 Gennaio 2024, 06:15 - Ultimo agg. 17:52
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Nell’inchiesta napoletana sulla corruzione a Pozzuoli, relativamente ad alcuni appalti al Rione Terra, il ruolo di Nicola Oddati, secondo la procura di Napoli e il gip firmatario dell’ordinanza, era importante in quanto lo stesso faceva parte di quello che dal giudice per le indagini preliminari è stato definito un «comitato d’affari». Da ieri Oddati è in carcere, perché, nonostante fosse dirigente della Regione Campania e componente della direzione nazionale del Partito Democratico nonché avesse un incarico direttivo presso la Regione Campania quale dirigente della rappresentanza istituzionale per la giunta regionale dei rapporti con la conferenza delle Regioni, delle province autonome e dell’ufficio comunitario regionale, era intermediario dell’imprenditore Salvatore Musella, che ambiva ad avere appalti a Pozzuoli, e da questi otteneva somme di denaro con cadenza periodica e non solo, lo stesso provvedeva anche al pagamento di alcune sue spese come quelle sartoriali, il noleggio di auto ad uso personale e il pagamento del pernottamento a Napoli per lui e la moglie. Oddati, ricordiamo è stato anche un aspirante candidato sindaco a Battipaglia dove tuttora risiede.Era il 2016 e il Comune era stato appena sciolto per infiltrazioni camorristiche: alle primarie, nonostante il sostegno della segreteria, non ottenne un buon piazzamento. Da allora la sua partecipazione alla vita politica cittadina è stata marginale.
LE INTERCETTAZIONI
Secondo polizia e guardia di finanza, che hanno lavorato alle indagini, Oddati avrebbe avuto una quantità di denaro contante ingiustificato. Un elemento significativo a queste ipotesi investigative sarebbe stato dato proprio da una conversazione intercettata tra Oddati e la moglie Vincenza Petti. Era il 9 aprile 2022 quanto viene intercettata questa conversazione in cui, a domanda del marito, la donna rispondeva che gran parte del denaro era terminato, evidenziando anche che restavano «altri 50». Oddati, in quella circostanza la tranquillizzava dicendo che nella settimana successiva, tra lunedì 11 e martedì 12 aprile, vi sarebbe stato altro denaro disponibile. Secondo gli inquirenti, difatti, era certo dell’arrivo di altro denaro per aver preso accordi con Musella. Quando la moglie parla di 50, secondo le risultanze investigative, il riferimento è a 50mila euro. C’è poi un’altra conversazione con un’altra donna alla quale Oddati, intercettato all’interno di un’auto consegna una busta con dentro 5mila euro. La donna gli chiede cosa ha portato a casa, la stessa mattina e lui risponde: «una bomba». Poi la donna gli chiede cosa c’è nella busta, lui ride e lei chiede se sono i soldi per la casa. Oddati elenca: sono 1.500 per il computer, 1.500 per la casa; mille per lei e mille per lui aggiungendo che dei mille può fare ciò che vuole mentre i 1.500 euro sono per acquistare arredi per la casa specificando che se avanza qualcosa lo può usare per le. La donna fa presente che il falegname ancora non è andato via e lui dice di averlo chiamato già tre volte, lei replica che il pagamento del falegname è il più importante. 
IL RUOLO
Nicola Oddati, secondo quanto emerso dalle indagini - e come indicato anche dal gip - era coinvolto nel lucroso affare «senza uno schermo» e «senza che sentisse la necessità di ricorrere ad una qualche forma di istituzionale apperente distacco». In pratica voleva «prendere parte attivamente all’affare» (il restyling del Rione Terra di Pozzuoli) ed era «interessato ad una propria visibilità diretta». Per questo motivo si era adoperato per una mediazione tra uno dei possibili concorrenti, Salvatore Musella dal quale veniva «stabilmente retribuito», il sindaco del comune banditore e gli altri soggetti. In particolare, i membri della commissione aggiudicatrice.

Molti degli incontri con l’imprenditore, o con i suoi dipendenti, che dovevano portargli il pagamento, avvenivano in sedi istituzionali a Roma.

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