Ex Stir di Battipaglia, spese in salita: l’Ato aumenta i costi per l’indifferenziato

Tariffe al rialzo, per tutti i Comuni, per il trattamento del secco: «Una revisione necessaria per gestione ed equilibri di bilancio»

L'ex Stir di Battipaglia
L'ex Stir di Battipaglia
di Marco Di Bello
Mercoledì 7 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 07:15
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Il Consiglio d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani dovrà rivedere al rialzo le tariffe per l’accesso all’impianto di trattamento meccanico e biologico di Battipaglia, dopo le richieste di EcoAmbiente Salerno di ritoccare le aliquote a causa di spese non previste.

È quanto si legge nella determina dello scorso 23 maggio, a firma del direttore generale dell’Ato Salerno, Bruno Di Nesta, che propone le nuove tariffe da approvare dal 2022 al 2025. 

Per il 2022 - quando i rifiuti soggetti a regolazione da parte dell’autorità, sono stati 116mila tonnellate mentre quelli per cui non è prevista un’aliquota, sono stati 36mila - è stata prevista una tariffa media di 168,68 euro. Leggermente superiore, quasi a parità di tonnellate, le tariffe per il 2023. Da quest’anno, infatti, la tariffa media sarà pari a 168,71 euro. A crescere sensibilmente, tuttavia, è la tariffa dei rifiuti non regolati, che passerà da 230,55 euro a 267,53 euro. Al contrario, i rifiuti regolati passeranno dai 149,44 euro a 137,51 euro. 

La situazione cambierà sensibilmente a partire dal 2024: la tariffa media, infatti, scenderà a 160,81 euro la tonnellata. Un calo dovuto alla tariffa dei rifiuti regolati, che saranno pagati 134,75 euro la tonnellata, e dei rifiuti non regolati, che invece costeranno alla comunità 243,33 euro. La situazione, seppur di poco, dovrebbe migliorare ulteriormente a partire dal 2025: in quel caso, la tariffa media sarà di 160,55 euro, in virtù di una tariffa per i rifiuti regolati di 134,48 euro e di una tariffa per i rifiuti non regolati di 243,11 euro.

Le ragioni delle fluttuazioni delle tariffe sono riportate all’interno della stessa determinazione firmata da Di Nesta: «EcoAmbiente ha comunicato la necessità di procedere a una revisione del piano 2022/2025 dell’imposta - scrive il dg dell’Ato Salerno - a causa di sopravvenute spese impreviste che incidono sui costi di gestione dell’impianto e, quindi sugli equilibri di bilancio». Una decisione in controtendenza rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, quando sia EcoAmbiente Salerno che l’Ato hanno paventato una progressiva riduzione delle tariffe di conferimento dei Comuni. Così è stato, come annunciato a marzo di quest’anno, per il conferimento dei rifiuti organici. In questo caso, EcoAmbiente Salerno è riuscito a ridurre la spesa da 172 euro la tonnellata a 125 euro la tonnellata. Un lavoro apprezzato dai Comuni, che hanno cominciato attivamente a impegnarsi per centrare gli obiettivi di differenziazione dei rifiuti. Così non sarà per il Tmb, favorendo probabilmente un ulteriore impegno per migliorare la raccolta differenziata.

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