Battipaglia, per la Fos è lotta di popolo: «Stanno uccidendo l’economia e il futuro»

In piazza coi lavoratori, sindaci, politici ma anche parroci, studenti e famiglie

La manifestazione per difendere la Fos
La manifestazione per difendere la Fos
di Marco Di Bello
Martedì 19 Marzo 2024, 05:40 - Ultimo agg. 11:09
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Fos chiama, la Piana risponde. Si è svolto ieri mattina il corteo di protesta dei lavoratori dell’azienda battipagliese, ormai sul baratro del licenziamento, che ha coinvolto tutti i sindacati, sindaci, consiglieri provinciali e regionali, deputati e senatori, nonché studenti e parroci. All’appuntamento, fissato per le ore 9:30, si sono fatti trovare proprio tutti. In prima fila, com’era ovvio, i lavoratori dell’azienda che produce fibre ottiche. Accanto a loro, oltre ai sindacati, anche numerosi rappresentanti di altre aziende del territorio. Un segnale di vicinanza, per una vertenza che rischia di essere il preludio di una crisi industriale di tutto il territorio.

Del resto, gli stessi dipendenti della Fos sono stati eloquenti. A precedere il corteo che ha sfilato lungo le strade di Battipaglia, un fantoccio impiccato e un messaggio chiaro: «Prysmian, stanno uccidendo il nostro futuro». Di questo, ne sono ormai certi: «Purtroppo siamo arrivati dove non ci aspettavamo: in piazza. La tensione è alta, non si può pensare di ricollocare 300 persone - dice Domenico Zottoli, dipendente e consigliere comunale - Serve un compratore, ma noi siamo preoccupati perché la gente inizia a dare segni di sofferenza: la situazione è drammatica». Nella piazza qualcuno parla della necessità di un sogno, per potersi aggrappare a qualcosa.

Il rischio è un cambio di rotta nelle forme di protesta, che da pacifiche potrebbero presto diventare più incisive. Nessuna violenza, come dimostra anche il corteo di ieri, ma la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla questione. Accanto ai lavoratori, poi, anche numerosi esponenti politici.

A partire dal sindaco di Battipaglia che, quasi da subito, si è posta a capo della protesta: «Questo è un momento importante perché da qui deve partire la lotta a difesa del prodotto di qualità - rimarca la prima cittadina Cecilia Francese - Ci hanno sempre raccontato dell’importanza del prodotto di qualità: ebbene, quest’azienda chiude perché ha scelto la qualità». Per questa ragione, Francese chiede attenzione sulla questione affinché la piccola e media impresa italiana non venga stritolata dalla logica del prezzo più basso. Accanto al sindaco di Battipaglia, poi, numerose fasce tricolori. Come il sindaco di Eboli, Mario Conte, di Bellizzi, Mimmo Volpe, di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, e Pugliano, Alessandro Chiola, di Olevano sul Tusciano, Michele Ciliberti, e il sindaco di Capaccio, nonché presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri.

Sul fronte politico, tuttavia, si sono mossi in molti, anche ai piani alti. Presente alla manifestazione, per esempio, l’onorevole Piero De Luca: «In piazza oggi a Battipaglia ci sono i lavoratori e le loro famiglie che chiedono certezze sul futuro oggi ancora incerto - commenta il deputato del Partito democratico - Per questo continuiamo a sollecitare un intervento del governo che, oltre ad un primo tavolo di confronto, peraltro solo interlocutorio, continua a non fornire soluzioni adeguate. Il tempo delle chiacchiere è finito, c’è urgenza di un impegno condiviso da parte di tutte le istituzioni per evitare una crisi drammatica che avrebbe risvolti negativi sociali per l’intero territorio». Presente anche il Movimento 5 Stelle, con la deputata Anna Bilotti: «Le produzioni di alta qualità dello stabilimento, che hanno reso la Prysmian un'eccellenza mondiale nel campo della fibra ottica, richiedono un intervento immediato da parte dell'esecutivo - hanno commentato, con una nota congiunta, Virginia Villani, Michele Cammarano e Carmela Bufano - Come Movimento 5 stelle continueremo a batterci per supportare le giuste cause dei lavoratori e delle lavoratrici, impegnandoci a tutelare il diritto al lavoro e la salvaguardia del Made in Italy».

Il corteo ha poi sfilato lungo le strade cittadine: da via Mazzini, fino a transitare dinanzi a Palazzo di Città. Davanti a tutti, i sindacati: «È l’economia del Mezzogiorno ad essere in pericolo - ribadisce Antonio Apadula, della Cgil - Non intendiamo mollare perché lavoro è dignità, perché lo sviluppo economico è opportunità di un futuro nella nostra terra». La speranza, adesso, è che arrivi l’offerta dai compratori, che siano gli italiani di cui si è vociferato o gli statunitensi che da tempo hanno puntato Battipaglia. Il resto, si vedrà.

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