La presidente della Corte d'Appello:
«Affari sporchi sui migranti»

Iside Russo
Iside Russo
di Petronilla Carillo
Domenica 7 Aprile 2019, 06:10 - Ultimo agg. 07:42
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Questa volta ci siano davvero! A giugno la ditta Passerelli consegnerà al Comune gli edifici D, E ed F della cittadella giudiziaria. Subito dopo ci sarà la firma del comodato d’uso tra Comune e ministero della Giustizia e, in quello stesso giorno, la consegna delle palazzine alla Corte d’Appello di Salerno». Sorride la presidente del distretto della Corte d’Appello Iside Russo quando le si dice che passerà alla storia, in città, per essere stata l’artefice del trasferimento degli uffici giudiziaria. Sorride e commenta: «Molto ha fatto anche il mio collega Giovanni Pentagallo e tutti gli uffici e i tecnici interessati alla questione: è stato un lavoro di squadra».

Presidente, è di poche ore fa lo sgombero degli immigrati ad Eboli. Parliamo dunque di diritti umani. Salerno città dell’accoglienza ma, stando alle ultime operazioni delle forze dell’ordine, anche dello sfruttamento e dell’illegalità...
«Purtroppo questo non è un problema solo salernitano. Ho ancora negli occhi le immagini di quelle ventisei bare di donne morte in mare, un evento brutto per tutti noi. L’immigrazione, così come sta avvenendo, è un fenomeno terribile perché pieno di aspetti illegali. Ci troviamo difronte a due categorie di persone: la giovane donna incinta che tiene in braccio l’altro figliolo e lo scafista. E noi, Istituzioni, dobbiamo prestare la nostra attenzione ad entrambi. Devo riconoscere alla procura di Salerno il merito di aver saputo ben svolgere le indagini che hanno, in più occasioni, consentito di aprire nuovi canali investigativi e anche di assicurare alla giustizia chi alimenta il mercato illegale dei viaggi. Accanto ad un fenomeno umanamente così brutto è gravissimo che maturino altre forme di illegalità che, stando proprio alle ultime risultanze investigative, stanno invadendo tutti gli spazi. Un buco nero delle coscienze che non lascia margini alle libertà dell’uomo».
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