Strappo in maggioranza a Battipaglia, Francese perde due consiglieri

Vito Balestrieri e Salvatore Anzalone, nell’ultima riunione di Consiglio di lunedì sera, hanno comunicato la ferma decisione di abbandonare la prima cittadina e i suoi fedelissimi

ll consiglio di Battipaglia
ll consiglio di Battipaglia
di Marco Di Bello
Mercoledì 27 Settembre 2023, 07:00
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La maggioranza di Cecilia Francese, a Battipaglia, mostra segni di fragilità. I consiglieri Vito Balestrieri e Salvatore Anzalone, nell’ultima riunione di Consiglio di lunedì sera, hanno comunicato la ferma decisione di abbandonare la prima cittadina e i suoi fedelissimi.

Segnale di un’insofferenza che, nel primo caso, si muoveva in maniera manifesta. Balestrieri, membro del gruppo Avanti Battipaglia, già nell’ultima riunione - quella della rissa sfiorata - aveva abbandonato polemicamente l’aula. Ieri sera lo strappo definitivo: «È un bilancio che mi soddisfa: ho sempre votato tutto ciò che contribuiva a mantenere questa amministrazione solida - ha detto - Concludo dichiarando la mia indipendenza da questa maggioranza». I temi trattati dal consigliere neo oppositore sono innumerevoli e vanno dalla questione delle Fiorentino, «un cantiere aperto con macerie messe lì dall’estate», alla questione dei fondi Pics. Situazioni che, con altre, hanno spinto il consigliere ad abbandonare Cecilia Francese. Resta da capire, adesso, il ruolo di Battipaglia Avanti: «Nel gruppo di Avanti c’è una discussione aperta tra noi - spiega meglio Balestrieri - che andremo a chiarire e sviluppare nei prossimi consigli comunali».

Lo strappo però non arriva solo da Avanti. Anche Battipaglia 2021, nella persona del consigliere Salvatore Anzalone, fa il medesimo percorso. Giunto in ritardo, «un impegno professionale, che avevo preso in precedenza, perché Consigli così importanti si convocano 3 giorni prima», Anzalone solleva subito una pregiudiziale sul punto riguardante il bilancio consolidato. Secondo questi, infatti, il punto non può essere trattato in quanto i documenti del bilancio non sono stati depositati venti giorni prima della convocazione. Una questione su cui, lo stesso segretario generale, Vincenzo Maiorino, non può far altro che dare ragione: «Sul piano procedurale, la pregiudiziale è fondata», che costringe il presidente del Consiglio a rimandare il punto.

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Lo strappo, però, si consuma poco dopo: «È fin troppo chiaro che io mi sento fuori da questo progetto politico, ciononostante, quando arriveranno punti che interesseranno la città e io condividerò li voterò favorevolmente - ha detto Anzalone - Per il resto, la mia è una decisione che ho preso con molta sofferenza: ci ho pensato tanto, avremo modo di parlarne nei prossimi Consigli comunali, ma ci tengo a sottolineare che io sono fuori da questa maggioranza, mi sento un corpo estraneo. Mi dispiace, non è andata come immaginavamo in campagna elettorale».
 

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