Si incatena davanti al tribunale:
«Arrestate mio figlio o mi ucciderà»

Si incatena davanti al tribunale: «Arrestate mio figlio o mi ucciderà»
di Daniela Faiella
Giovedì 21 Novembre 2019, 06:10 - Ultimo agg. 07:02
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Si è incatenata davanti all’ingresso della procura di Nocera Inferiore per chiedere aiuto all’autorità giudiziaria, invocando l’arresto per il figlio pregiudicato e tossicodipendente. Lo stesso figlio che, la notte precedente, si era intrufolato in casa sua per far saltare in aria l’intero condominio. È un appello disperato quello lanciato ieri mattina da una mamma di Angri, costretta ad incatenarsi per far ascoltare le sue ragioni. «Aspettano che mio figlio mi uccida per riportarlo in carcere?» continuava a ripetere la donna, gridando a squarciagola, nella speranza che qualcuno le prestasse la dovuta attenzione.

È una storia triste quella che emerge dalla plateale denuncia della mamma di Angri. Suo figlio, 30 anni circa, è agli arresti domiciliari da qualche mese, in un appartamento ad Angri di proprietà di un familiare, adiacente a quello dove lei vive con un altro figlio, ancora minorenne.

Sembra che il giovane già in passato sia stato denunciato dalla donna per maltrattamenti in famiglia. Sarebbe stato sottoposto, per un periodo, ad un provvedimento di divieto di avvicinamento alla madre. Ha, inoltre, un procedimento penale pendente per altrettante rapine che il trentenne avrebbe messo a segno tra febbraio e marzo di quest’anno ai danni di una farmacia e di un negozio di cinesi, sempre ad Angri. Affetto anche da problemi di natura psichica, il trentenne sarebbe diventato un pericolo costante per la sua famiglia.
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