Lui, lei e gli altri. Un matrimonio affollato trasformato, dalla moglie fedifraga, in un «circo grottesco» popolato da amanti affetti da una «sfrenata sessuomania». È una vicenda paradossale quella approdata davanti al tribunale civile di Salerno chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento avanzata dal coniuge tradito, un 50enne salernitano, che ha chiamato in causa non solo la moglie, già condannata lo scorso dicembre a un anno e mezzo di reclusione per maltrattamenti ai danni del marito, ma anche due dei suoi innumerevoli «compagni» in base a quanto stabilisce una recente pronuncia della Cassazione secondo cui anche gli amanti possono essere chiamati a risarcire il danno quando la condotta messa in atto col tradimento abbia prodotto una «violazione di diritti costituzionalmente garantiti». Duecentocinquantamila euro la somma richiesta dall'uomo all'ex coniuge e ai due professionisti, entrambi molto noti e stimati in città, che dovranno presentarsi tutti il prossimo 10 maggio davanti al giudice per l'avvio del procedimento. Nell'atto di citazione, redatto dall'avvocato del foro di Roma Carlo Recchia, è più volte sottolineata la particolarità della storia che travalica i limiti di un ordinario tradimento sconfinando in una vicenda paradossale che ha provocato un vero e proprio danno biologico alla vittima ridicolizzata per anni dalla moglie e dai suoi amanti, anche davanti agli occhi delle due figlie ancora minorenni con conseguenze lesive alla dignità personale, al decoro e all'onore.
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Corposissimo l'atto di citazione che ricostruisce in 56 pagine, l'inferno dell'uomo nell'ambito di una relazione protrattasi per oltre vent'anni e condita da tradimenti plateali nell'ambito dei quali la vittima diveniva suo malgrado oggetto di scherno e derisione. Più volte la moglie, desiderosa di assecondare le perversioni dei suoi amanti, non ha esitato a filmare il marito, che accanto a lei dormiva nel letto matrimoniale, mentre la stessa si esibiva in filmini erotici per i suoi partner. Una turpe pratica registratasi anche quando l'uomo, dopo aver scoperto per puro caso uno dei tradimenti della donna, ha tentato di salvare il matrimonio attraverso un viaggio con la consorte e le loro due figlie nella romantica Parigi.
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La donna, che non esitava a organizzare festini con i suoi amanti all'interno della casa coniugale mentre il marito era al lavoro, non si accontentava di due relazioni clandestine arrivando ad annoverare nel suo perverso entourage erotico anche un cugino di primo grado, un ragazzo palestrato molto più giovane di lei e alcune donne. Le relazioni erano consumate anche in maniera virtuale. Agli atti c'è un video registrato dalla 50enne nel bagno di casa e inviato a uno dei suoi partner: intenta a esibirsi in una pratica erotica, la vivace signora non si cura nemmeno della figlia che bussa ripetutamente alla porta perché ha bisogno di andare in bagno. Sono state proprio le ragazze a scovare, sul telefono della madre, gli innumerevoli video hot che la donna indirizzava ai suoi tanti amanti. Un capitolo dell'atto di citazione è poi dedicato ai maltrattamenti che la 50enne ha riservato al marito quando, venuta a galla tutta le verità, il loro matrimonio è naufragato. La donna, infatti, in quel momento ha perso la bussola e ha minacciato di uccidere lui e le loro figlie sostenendo che, infine, si sarebbe tolta la vita anche lei.