Nomina primario per Coscioni
la Cgil attacca: «Fuori luogo»

Nomina primario per Coscioni la Cgil attacca: «Fuori luogo»
di Sabino Russo
Giovedì 9 Febbraio 2017, 08:00
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Fuoco incrociato sulla nomina di Enrico Coscioni a primario del reparto di cardiochirurgia del Ruggi. Se da un lato il fronte dell’opposizione politica attacca il governatore, accusandolo di avere cucito su misura un incarico per il suo fedelissimo, ritenendo inopportuno il doppio ruolo di consigliere delegato alla Sanità e di direttore della neo-struttura, dall’altro le parti sociali puntano il dito sugli rischi legati alla duplicazione del reparto e sugli effetti che la stessa potrà avere sull’intera organizzazione ospedaliera, oltre ai possibili conflitti interni che potranno generarsi. Non si smorza, dunque, l’eco delle polemiche sull’incarico a primario facente funzioni di cardiochirurgia al Ruggi per il braccio destro del governatore alla Sanità Enrico Coscioni.
La sua nomina, come era prevedibile, diventa un caso politico, con il Movimento Cinque Stelle che torna ad attaccare, dopo le stilettate di ieri. «De Luca offende la dignità dei campani – tuona Valeria Ciarambino, capogruppo grillino – Di fronte all’evidenza dei fatti si permette di liquidare la questione della nomina di Coscioni dichiarando che ha ottenuto l’incarico a primario solo per i titoli in suo possesso. Forse si riferisce al titolo della fedeltà al presidente o magari all’essere indagato per le nomine in sanità». I grillini, dal canto loro, ritengono inopportuna, inoltre, la scelta del medico salernitano di conservare il doppio ruolo di primario e di consigliere delegato alla Sanità. «Questo è il presidente che ha cancellato una legge che consentiva di selezionare per titoli e meriti i direttori generali per avere le mani libere e nominare nei posti chiave della sanità campana i suoi fedelissimi, poco importa se sono incapaci – continua Ciarambino – Riteniamo inaudito che Coscioni, bypassando procedure pubbliche, si trovi a capo di una neo struttura e conservi il doppio incarico di consigliere della sanità a palazzo Santa Lucia, al netto di una delicata inchiesta che lo vede imputato su fatti della sanità». Il fronte dello scontro, però, non si restringe alla sola polemica politica, ma si allarga anche alle considerazioni di carattere organizzativo e assistenziale dei sindacati. «Abbiamo paura che tutto questo, con la velocità impressa da Cantone, che invece di fare un piano attuativo ha nominato i primari, possa saltare tutta l’organizzazione e creare solo conflitti e disagi – chiosa Margaret Cittadino della Cgil – Questa storia di Coscioni, a quanto sembra, rischia di non far avere più a Ravello i cardiologi h24, perché tutte le risorse devono essere virate verso la cardiochirurgia, così come problemi si potrebbero avere in terapia intensiva, dove i posti letto già sono pochi. Un luminare come Iesu, poi, chiamato a fare solo l’emergenza, è comprensibile che possa decidere di andar via. Invece di rispondere alle esigenze delle reti assistenziali si è creato solo un altro problema».
 
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