Ravello, bus caduto nel vuoto: la procura nera il dissequestro dell'area

Son o diciotto le persone indagate, per la magistratura ci sono ancora dettagli da chiarire

Ravello, il luogo dell'incidente
Ravello, il luogo dell'incidente
di Emiliano Amato
Martedì 21 Novembre 2023, 06:50 - Ultimo agg. 16:42
3 Minuti di Lettura

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha rigettato l’istanza di dissequestro della carreggiata, al chilometro 3 della strada provinciale 75 (ex regionale 373), che collega Ravello al bivio di Castiglione, teatro lo scorso 8 maggio del tragico incidente costato la vita al 28enne autista di Agerola, Nicola Fusco, precipitato nel vuoto alla guida del suo pullman. La richiesta di rimozione dei sigilli era stata avanzata lo scorso 15 novembre dal sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, a seguito degli enormi disagi alla circolazione che il restringimento della carreggiata provoca ai danni del traffico veicolare e soprattutto al trasporto pubblico locale. Il pubblico ministero Carlo Rinaldi, titolare dell’inchiesta, ha motivato la decisione considerato che le indagini sul fatto-reato - che vede ben 18 indagati - sono ancora in corso. Permangono, infatti, «le esigenze probatorie sottese al sequestro, determinate dalla necessità di una puntuale ricostruzione dei fatti e della verifica della condizione e dello stato dei luoghi». Lo scorso 9 novembre l’ultima perizia sul luogo dell’incidente: il consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura, l’ingegnere Alessandro Lima di Avellino, con altri periti ha eseguito rilievi alla superficie stradale nel punto di frenata del pullman che poi ha sfondato la protezione finendo di sotto. Attraverso specifici dispositivi, in considerazione dell’usura dell’asfalto, è stato calcolato (o misurato) il coefficiente di attrito della strada. 

Anche in base alle perizie già eseguite sul pullman Mercedes estratto lo scorso 23 maggio dalla sottostante via Valle del Dragone, con lo stato di usura degli pneumatici e dell’impianto frante, potrà essere rilevato il coefficiente di attrito-frenata sulla strada bagnata dalla pioggia di quell’8 maggio. Il 27 settembre scorso, invece, erano stati eseguiti i rilievi ai parapetti in calce e pietre, alti circa 60 centimetri, letteralmente sbriciolatisi dopo l’impatto. «La nostra preoccupazione resta quella legata all’esasperazione dei nostri cittadini, da sei mesi alle prese con difficoltà quotidiane negli spostamenti – spiega il sindaco Vuilleumier – Senza contare l’enorme dispendio economico che la situazione comporta, a carico della Regione e dei Comuni di Ravello e di Scala, per arginare l’emergenza. La mia richiesta poggia sulla necessità di dissequestrare l’area per consentire all’ente proprietario, la Provincia di Salerno, di provvedere alla messa in sicurezza. L’augurio è che al più presto si possa procedere in questa direzione». La Procura valuterà «la possibilità di mantenere o meno il sequestro ai fini di prova sulla porzione di strada interessata».

Si spera, dunque, nel dissequestro parziale della carreggiata con la Provincia di Salerno che ha già avanzato l’ipotesi di arretramento delle barriere in calcestruzzo che delimitano l’area sequestrata, per consentire il passaggio di mezzi superiori agli otto metri di lunghezza, facilitando il ripristino delle corse del trasporto pubblico Sita Sud sulla linea Ravello-Scala-Amalfi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA