Il tradizionale rito d'autunno della vendemmia è diventato un magico momento d'inclusione e partecipazione a Nocera Superiore. I ragazzi diversamente abili del centro diurno 'Nuceria Inclusivà hanno avuto modo di cimentarsi con i grappoli d'uva, il torchio, le botti e di trasformarsi per un giorno in vendemmiatori.
In cascina, fuori da quello spazio protetto qual è il centro polivalente di via Russo, per vivere quelli che Cesare Pavese descrive come «i giorni più belli dell'anno».
«Uscire fuori a vedere il mondo: è questo l'intento che ci siamo prefissati per dare ai ragazzi diversamente abili un benessere che non sia circoscritto ai servizi educativi e terapeutici del centro diurno», sottolinea il sindaco di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano.
«Oltre alle attività laboratoriali, fisiche e riabilitative svolte all'interno del centro polivalente c'è un mondo da scoprire fuori anche per loro, dove possono respirare odori nuovi, maneggiare elementi della natura mai sfiorati, condividere momenti di socialità in luoghi mai conosciuti. Il centro polivalente - conclude il sindaco - oggi è un luogo di umanità e solidarietà, prim'ancora di servizi, perché riteniamo che i diritti sociali debbano integrarsi con quelli sanitari: ed è ciò che negli anni abbiamo tentato di fare». Il 'fuori portà per la vendemmia ha avviato il nuovo programma delineato dagli esperti (educatori, psicologi, fiosioterapisti) e che coincide con il prolungamento fino al pomeriggio delle attività.