Scafati, due medici indagati per la donna morta vicino all'ingresso ospedale

Contestato il reato di omissione di atti d'ufficio

Il luogo in cui la donna si è sentita male
Il luogo in cui la donna si è sentita male
di Daniela Faiella
Giovedì 26 Ottobre 2023, 05:25 - Ultimo agg. 12:45
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Ci sono due indagati per la tragedia della 59enne di Scafati morta mercoledì scorso nei pressi dell’ingresso dell’ospedale “Mauro Scarlato” in seguito ad un malore. Due medici del distretto sanitario 61, destinatari di altrettanti avvisi di garanzia notificati ieri, poche ore prima che il medico legale incaricato dalla procura di Nocera Inferiore, il professor Gaetano Buonocore, procedesse all’autopsia, effettuata nella sala mortuaria dell’ospedale di Nocera Inferiore.

Ai due professionisti, che il giorno della tragedia erano a lavoro, negli ambulatori distrettuali, adiacenti all’ospedale “Mauro Scarlato”, il sostituto della procura di Nocera Inferiore Viviana Vessa, titolare del fascicolo, contesta il reato di omissione di atti d’ufficio. I medici in questione, secondo quanto sarebbe stato riportato anche nell’esposto presentato dalla famiglia della donna, sarebbero usciti dagli ambulatori solo in un secondo momento per prestare soccorso alla 59enne rispetto alla richiesta di intervento tempestivo che sarebbe stata fatta a più riprese da chi, all’esterno dell’ospedale, assisteva alla tragedia che si consumava. 

Un atto dovuto in vista dell’autopsia - tengono a chiarire dalla procura di Nocera Inferiore guidata da Antonio Centore - a tutela degli stessi indagati che, attraverso i propri legali e i consulenti tecnici, hanno potuto prendere parte alle operazioni peritali.

All’esame autoptico, i cui esiti saranno disponibili solo tra qualche mese, era presente anche un consulente tecnico nominato dalla famiglia della vittima. La speranza dei familiari della 59enne è che dall’autopsia possano emergere elementi chiari che escludano eventuali responsabilità, che facciano luce su quanto è accaduto, appurando che la tragedia non poteva essere evitata, che sia stato fatto tutto quanto doveva essere fatto per tentare di salvare la donna.

Oggi pomeriggio, intanto, si terranno i funerali. Dopo l’autopsia il sostituto Viviana Vessa ha dato il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Alle 14.30 il feretro, proveniente dall’ospedale di Nocera Inferiore, giungerà in via Della Resistenza, dove viveva la 59enne, e da lì raggiungerà la chiesa di Santa Maria delle Grazie per il rito funebre. In tanti, tra familiari, amici e conoscenti, si raccoglieranno in quella chiesa che sorge a pochi passi dall’ospedale “Mauro Scarlato”, a pochi passi dal punto in cui è avvenuta la tragedia esattamente otto giorni fa, a pochi passi dal punto in cui il marito della donna prima, e poi i soccorritori, hanno cercato quella mattina di rianimare la 59enne, di strapparla alla morte, senza riuscirci. In tanti, dal giorno della tragedia, si sono stretti attorno alla famiglia della donna, manifestando vicinanza e cordoglio. Chi la ricorda, la descrive come una persona discreta, riservata, dalla grande bontà d’animo. Moglie e madre esemplare, punto di riferimento per i tre figli e per il marito, maresciallo dei carabinieri in pensione, molto conosciuto e benvoluto in città. Una vita interamente dedicata alla famiglia, al marito che per esigenze di servizio nel 1987 era stato trasferito a Scafati, quel marito che era la sua “spalla”, il suo punto di forza. 

Lui era con lei quella tragica mattina del 18 ottobre scorso; quando la moglie si è sentita male, ha capito subito che la situazione era grave e si è attivato in ogni modo per aiutarla, per far sì che le fosse garantita l’assistenza necessaria, tentando di rianimarla, praticandole anche il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Nessuno in quella famiglia si aspettava che succedesse una tragedia simile. Nessuno vuole ancora crederci e il dolore è talmente straziante che nessun conforto può, in questo momento, attenuarlo. 

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