Galiziano, da parco a giungla:
«Rifiuti e topi tra le erbacce»

Galiziano, da parco a giungla: «Rifiuti e topi tra le erbacce»
di Federica D'Ambro
Domenica 23 Ottobre 2022, 12:00
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Doveva essere un parco urbano ma si è trasformato in un'area per cani, senza regole, senza cura, senza un'identità. È l'istantanea del parco del Galiziano, polmone verde del quartiere Torrione alto, zona orientale della città. Quello del verde pubblico resta uno degli argomenti caldi per i vari rioni salernitani, al punto che ieri mattina il comitato di quartiere Save Galiziano, nato qualche anno fa per contrastare la cementificazione del parco necessaria per la costruzione della nuova chiesa, si è riunito all'ingresso dell'area verde per fare il punto sulla situazione in cui attualmente versa il parco e, più in generale, per confrontarsi sulle problematiche del quartiere.

Il parco del Galiziano resta l'unico piccolo polmone verde presente in zona.

Attualmente sono due i giorni della settimana, il lunedì e il giovedì, in cui viene effettuata una pulizia dell'area. Pulizia che non è sufficiente a contrastare fenomeni che ne limitano fortemente la fruibilità come l'erba alta e l'abbandono indiscriminato di rifiuti. Tra post Covid e post scandalo coop, il Galiziano non s'è più ripreso. L'erba ha praticamente nascosto panchine e sedute, le staccionate di legno presenti sono rovinate, pericolanti. Le giostre, tutte, sono completamente distrutte: le altalene sono un lontano ricordo, gli scivoli presentano lastre di ferro aperte e danneggiate, le strutture ormai sono pezzi di materiali con chiodi a vista. Tutto questo, però, viene denunciato da tempo.

«Sono anni che lottiamo per cercare di cambiare le cose, abbiamo scritto diverse lettere e pec al Comune, scritto ai nostri amministratori ma niente sembra cambiare», racconta Giordano Dorti, presidente del comitato Save Galiziano che, in questi anni, si è spesso fatto sentire a tutti livelli denunciando abbandono, difficoltà per la viabilità e pericoli senza mai ricevere riscontri. «Capisco che non ci sono abbastanza soldi per investire in nuove giostre per bambini ma chiediamo almeno che queste, oramai distrutte e pericolose, vengano eliminate e lascino spazio alla natura - prosegue Dorti - il parco andrebbe sistemato, pulito quotidianamente, bisognerebbe potare l'erba. Mi raccontano della presenza di topi, serpenti e animali di ogni genere. Questo è normale se la natura prende il sopravvento», conclude il presidente del comitato.

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Ma ci sono anche altre problematiche che sono state discusse come le difficoltà legate alla viabilità, aggravata dalla presenza della nuova chiesa, costruita nella zona a nord del parco. «Il sabato e la domenica - denuncia ancora Dorti - la situazione è diventata ingestibile: macchine in doppia fila, automobilisti che, in barba al codice della strada, effettuano manovre contromano. Avrò chiamato almeno dieci volte la polizia municipale ma non è mai arrivato nessuno». E poi ci sono i reati predatori: «Molte persone - conclude il presidente - hanno subito furti all'interno delle cantine, abbiamo bisogno di una presenza da parte delle forze dell'ordine». «Sono cresciuta in questa zona, vivo a Torrione da più di trenta anni e questa situazione è un deterrente per chi vuole venirci o restare», analizza Olga Bastolla, residente di via Martuscielli. «Sarebbe bello incontrare un vigile che passeggia in zona anche solo per controllare che non ci siano problemi - dice la donna - ci sono altri spazi oltre al parco ma sono in pessime condizioni. C'è uno spazio bellissimo, al di sopra di via Martuscelli, che è completamente abbandonato, è diventato rifugio di tossicodipendenti ma potrebbe diventare un posto bellissimo, per respirare un po' di aria pura, guardare il mare o, per noi anziani, anche fermarsi tra una passeggiata e l'altra».

Tanti i problemi affrontati dal comitato di quartiere ma anche diverse possibilità e idee, come quella della signora Olga di trasformare l'attuale zona centrale del parco del Galiziano in un campo di calcio per i ragazzi, magari gestito dalla parrocchia. «Ho smesso di portare i miei nipoti a giocare al Galiziano - conclude Olga - sarebbe bello dedicare ai giovani questo spazio. Spero che questi incontri non siano solo parole al vento». 

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