Stupro di Palermo, il monito del vescovo di Salerno: «Basta con la sessolatria»

Il prelato: la dimensione della sessualità è vissuta senza educazione ad essa

L'arcivescovo di Salerno Andrea Bellandi
L'arcivescovo di Salerno Andrea Bellandi
di Giuseppe Pecorelli
Sabato 26 Agosto 2023, 02:15
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Tra le intenzioni di preghiera che l’arcivescovo Andrea Bellandi ha rivolto a San Matteo nel giorno dell’alzata del Panno, il 21 agosto, ve n’era una speciale per i giovani perché «non cedano ai ricatti di una vita vissuta inseguendo facili e illusorie soddisfazioni, ma coltivino il desiderio di perseguire grandi ideali». È per questo che, nei «9 minuti con l’arcivescovo», video-intervista che, nell’ultimo venerdì di ogni mese, il presule rilascia alla portavoce Marilia Parente, non poteva essere tralasciato un fatto gravissimo di cronaca, lo stupro di gruppo di cui è stata vittima una ragazza di Palermo. Un atto agghiacciante compiuto da sette giovani.

«Siamo passati – commenta Bellandi – da un tipo di mentalità e società un po’ sessuofobica alla sessolatria.

La dimensione della sessualità è vissuta senza educazione ad essa, sbandierata di fronte a ragazzi giovani in modo violento, ossessivo. Questo può generare nei più deboli un’immagine distorta della sessualità. Fa parte di questo una poca sottolineatura della libertà e dei diritti delle altre persone, quindi il pensare che abbiamo una libertà senza limiti e l’altro può essere usato secondo i nostri piaceri».

L’arcivescovo è di ritorno da Rimini dove ha partecipato, con una riflessione sulla teologia di Benedetto XVI, al Meeting di Comunione e Liberazione dedicato al tema «L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile». Nel caso di Palermo, dice ancora, c’è un senso distorto dell’amicizia come «connivenza nell’architettare iniziative che possono darci l’idea di essere forti, capaci di acquisire notorietà presso i giovani della stessa età. Si usano senza ritegno i telefonini per riprendere certe scene e divulgarle. C’è l’urgenza di un livello più forte di educazione. Ci siano luoghi in cui i giovani sperimentino l’amicizia, persone che li aiutino a sviluppare valori veri, non quelli legati all’istintività più malsana».

Nei prossimi giorni l’arcivescovo accompagnerà i sacerdoti più giovani sulle Dolomiti perché vivano momenti di fraternità, dialogo, conoscenza reciproca. E, nella stessa prospettiva i diaconi seguiranno gli esercizi spirituali guidati dall’arcivescovo Pasquale Cascio nel Santuario di San Gerardo, a Caposele. «L’altro – aggiunge il presule – non è un estraneo, ma un fratello e una sorella. Dobbiamo creare luoghi di ascolto reciproco, accoglienza, dialogo, apertura».

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Monsignor Bellandi ricorda anche i prossimi ingressi dei nuovi parroci a Siano, Giovi, Romagnano, Castel San Giorgio, Valva e quello di don Felice Moliterno in cattedrale, celebrazione che si terrà domenica 17 settembre, alle 18.45. «Anche quest’anno inoltre – prosegue – la professoressa Lorella Parente ha organizzato le Giornate Matteane, momento di approfondimento del Vangelo di Matteo, che si terrà nel quadriportico del duomo alle 20.15 del 18 e 19 settembre. Sono stati invitati relatori di alto profilo: i professori Antonio Landi, Armando Matteo, Vincenzo Appella, Mariangela Tasselli. Il tema è quello della comunicazione».

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