Scontri tra ultras di Foggia e Nocerina, in venti finiscono a processo

I supporter rinviati a giudizio per i disordini e le violenze del 15 settembre 2019. I tifosi entrarono in contatto non solo allo stadio le forze dell’ordine faticarono a ripristinare l’ordine pubblico

Un momento dei disordini
Un momento dei disordini
di Nicola Sorrentino
Martedì 4 Luglio 2023, 07:00
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Scontri tra ultras della Nocerina e del Foggia, con le forze dell’ordine ad evitare i contatti tra le tifoserie. Sono 20 le persone che saranno processate, rinviate a giudizio al termine dell’udienza preliminare celebrata la scorsa settimana, dinanzi al gup del tribunale di Nocera Inferiore. Sullo sfondo gli episodi violenti accaduti il 15 settembre 2019.

Nello specifico, quando all’esterno dello stadio San Francesco di Nocera si verificarono scontri tra gli ultras delle due tifoserie, a seguito dei quali quattro agenti di polizia rimasero feriti mentre erano impegnati in un faticoso lavoro di ripristino dell’ordine pubblico. Le accuse per tutti, a vario titolo e a seconda delle singole posizioni, sono di danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Gli scontri si registrarono anche al termine della partita, nel parcheggio dello stadio, alle spalle del settore distinti. Contro la polizia furono lanciate pietre, oggetti contundenti, petardi e fumogeni, che causarono danni a due auto di servizio. Per tutti vi è l’aggravante di aver agito con armi e nel numero di più di cinque persone, alcune delle quali anche con il volto travisato. Il processo comincerà il prossimo settembre. 

Tra i partecipanti agli scontri furono individuati anche gruppi ultras pugliesi, destinatari di perquisizioni nei giorni seguenti, a seguito delle quali furono trovati simboli propri delle SS della Germania nazista. Le indagini documentarono che sulla strada di casa, lungo Nocera Superiore in via Nazionale, un gruppo di tifosi ospiti aveva lanciato oggetti dai bus, per poi tentare una sortita in strada, nei riguardi di diverse persone ferme all’esterno di un bar. Alcuni cittadini corsero a rifugiarsi all’interno dell’attività commerciale o in casa. Tutto questo accadeva lungo il tragitto che conduceva verso l’autostrada. Il lavoro della Questura portò, inoltre, dopo pochi giorni dai fatti, all’emissione di diversi Daspo, ovvero il divieto di accedere alle manifestazioni sportive con misure variabili dai 3 agli 8 anni, con contestuale obbligo di firma. Tra gli agenti di polizia rimasti feriti, uno di questi rimediò un trauma cranico a seguito di una bomba carta lanciata all’interno di una volante di servizio. Gli agenti riportarono prognosi di 15 e 10 giorni. Tra gli imputati della sponda pugliese c’è chi ha scelto il rito abbreviato, insieme ad altre due richieste di accesso alla messa alla prova. Nel collegio difensivo gli avvocati Gregorio Sorrento, Francesco Vicidomini ed Enrico Bisogno. A Nocera erano giunti circa 300 tifosi foggiani. Ad accendere la miccia, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una sassaiola all’indirizzo dei mezzi che trasportavano gli ultras pugliesi, in seguito alla quale le due tifoserie erano poi entrate in contatto. Ora il processo.
 

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