Scuole sicure,
feeling bipartisan
sui finanziamenti

Il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora
Il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora
di Ivana Infantino
Mercoledì 31 Agosto 2016, 06:30
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Scuole sicure: Cirielli e Canfora contro la riforma delle Province. Il primo, deputato di Fdi, da ex presidente della Provincia spara a zero contro il governo Renzi e la legge Delrio, il secondo da presidente in carica a Palazzo Sant’Agostino annuncia battaglia per riavere almeno una parte delle risorse economiche “tagliate” all’ente, nell’ambito del riordino previsto dalla riforma, ben 61 milioni di euro, indispensabili per la manutenzione di strade e scuole. Nessuno scontro, fra vecchi e nuovi amministratori, ma posizioni simili con i due esponenti, uno di Fdi-An e l’altro del Pd, che alla fine si ritrovano a dire quasi le stesse cose sugli effetti prodotti dalla legge Delrio in materia di mancati finanziamenti per l’edilizia scolastica e la viabilità. 
«Renzi apra gli occhi – tuona Edmondo Cirielli - la riforma delle Province, che è consistita esclusivamente in tagli indiscriminati dei fondi destinati a scuole e strade provinciali è un fallimento che si ripercuote sulla sicurezza dei cittadini e soprattutto degli studenti». Rincara la dose il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, che da mesi punta il dito contro i tagli «indiscriminati perpetrati negli ultimi anni ai danni dell’ente». «Cosa devo dire, che non abbiamo i soldi per pagare una corona d’alloro?», si sfoga, «siamo la Provincia italiana che più di tutte ha contribuito al risanamento della finanza pubblica con un prelievo forzoso ad opera dello Stato di ben 61 milioni di euro».
È un fiume in piena il presidente della Provincia. Se da un parte, infatti, rassicura sullo stato di salute delle scuole di competenza dell’ente (sono quattro su 140 gli istituti che necessitano di adeguamento sismico) e sulla possibilità di ottenere in autunno i finanziamenti (18 milioni di euro) per i progetti inseriti nel cosiddetto decreto mutui, dall’altro non nasconde la rabbia per l’impossibilità di attuare interventi per migliorare la viabilità e l’edilizia scolastica. Lavori che non possono partire, nonostante i progetti esecutivi, perché mancano le risorse economiche. «Se ci daranno almeno il 10 per cento delle risorse “tagliate” - dice - non solo chiuderemo il bilancio in equilibrio, ma potremo finanziare interventi su strade e scuole, per i quali abbiamo progetti esecutivi fermi per 60 milioni di euro». Insomma, sugli effetti della Delrio, differenze ideologiche e di partito quasi si azzerano. Una convergenza che, tra l’altro, non crea imbarazzi: «Questa non è una posizione politica, ma civile» commenta Canfora riferendosi all’appello lanciato da Cirielli al governo di fare in fretta in materia di sicurezza nelle scuole.
«Siamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna mettere in campo un piano Marshall per la sicurezza del patrimonio pubblico. Sono 50 anni però che diciamo sempre le stesse cose». Un fronte bipartisan per la sicurezza, con da una parte Cirielli che incalza il governo, «questa è un’emergenza vera, che Renzi e il suo governo devono affrontare con urgenza», ricordando come i progetti per l’adeguamento sismico delle scuole edifici redatti durante il suo mandato «oggi sono tutti fermi al palo», dall’altro Canfora che annuncia battaglia sulla ripartizione del fondo Anas per ottenere risorse economiche da investire su viabilità ed edilizia scolastica. «Domani sarò a Roma – annuncia – per la riunione Upi (unione province italiane) e farò sentire forte la nostra voce. Ci aspettiamo una ripartizione equa, se così non dovesse essere porterò sindaci e dirigenti scolastici a Montecitorio». Al centro dell’incontro romano di oggi c’è al ripartizione del fondo Anas: 100 milioni di euro in conto capitale e 48 milioni in conto corrente da dividere fra le Province italiane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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