La Turchia alla Bmta di Paestum:
nuovi progetti e scoperte archeologiche

La Turchia alla Bmta di Paestum: nuovi progetti e scoperte archeologiche
Giovedì 4 Novembre 2021, 21:57
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La Turchia è alla Bmta, in programma a Paestum dal 25 al 28 novembre 2021, per raccontare quelle che sono le novità tra riconoscimenti, scoperte e costanti studi. Un anno nel quale la destinazione ha rafforzato ulteriormente il suo prestigio di terra fertile per l’archeologia andando oltre alla fama dei siti più noti di Göbekli Tepe, Efeso, Afrodisia, Hierapolis, Pergamo, Patara - solo per citarne alcuni - sempre pronti a raccontare la storia e diffondere bellezza.

La presenza della Turchia alla Bmta quest’anno è anche l’occasione per presentare il progetto TAŞ Tepeler che mira a rivelare il luogo in cui è avvenuto il cambiamento nella storia dell’umanità e una grande trasformazione del modo di vivere, sia dei cacciatori che degli agricoltori.

Se ne parlerà il 26 novembre al Tabacchificio Cafasso, Sala Velia alle ore 10.00 insieme ad esperti del settore, archeologi e giornalisti specializzati.

TAŞ Tepeler include gli scavi archeologici e le ricerche in sette località della Turchia: Göbeklitepe, Karahantepe, Gürcütepe, Sayburç, Çakmaktepe, Sefertepe e il tumulo di Yeni Mahalle.

Questi siti sono gestiti da missioni archeologiche e monitorati da comitati scientifici e dalla Direzione del Museo di Şanlıurfa. Naturalmente il tutto sotto la guida della direzione generale dei Beni Culturali e dei Musei del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia.

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La regione di Şanlıurfa ospita i primi esempi di lavoro organizzato e specializzazione nella storia della civiltà. Tra il 2021 e il 2024, verranno effettuati scavi in 12 località, tra cui Karahantepe: un sito con oltre 250 blocchi megalitici a forma di T simili a quelli trovati nel sito di Göbekli Tepe. Si ritiene che i reperti di questi scavi, ora esposti in una mostra nel Museo Archeologico di Şanlıurfa, siano preziosi contributi di epoca preistorica in grado di farci scoprire di più su quella che era la vita quotidiana e i rituali di certe civiltà.

Il Progetto TAŞ Tepeler mette in luce anche l’evoluzione delle case; sono infatti emersi villaggi e allo stesso tempo si parla di una stratificazione della società nonché l’inizio delle attività commerciali.

Alla Bmta si ricorderà l'importanza di Arslantepe, nella provincia orientale di Malatya, che da luglio 2021 è diventato patrimonio mondiale dell'Unesco per essere una «testimonianza eccezionale del primo sorgere della società statale nel Vicino Oriente». Questo sito archeologico di 4 ettari (40.000 metri quadrati) e di 30 metri di altezza mostra i cambiamenti fondamentali nel processo di formazione dello stato nelle società anatoliche orientali e mesopotamiche.        

Il sito è anche una fonte di nuovi sviluppi nell'architettura monumentale, nella tecnologia e nelle arti, oltre a miglioramenti amministrativi e politici nel corso del IV millennio a.C. Un riconoscimento importante e possibile grazie anche al lavoro costante in Anatolia Orientale della Missione Archeologica Italiana dell’Università la Sapienza di Roma che ha condotto sistematiche campagne di scavo già dal 1961.

La Turchia è un paese particolarmente sensibile anche per quel che concerne l’archeologia subacquea. È un lavoro partito un anno fa quello che la Dokuz Eylül University Marine Sciences e il Technology Institute Faculty Member Assoc. stanno svolgendo nella località di Kızlan del distretto di Datça a Muğla per studiare un relitto lungo 24 metri e i suoi reperti di epoca ottomana.

Più moderne invece sono le navi che sono affondate durante la prima guerra mondiale al largo della costa di Gelibolu (Gallipoli), nella Provincia di Çanakkale, lì dove si trova lo stretto dei Dardanelli. Il tutto ora è un parco marino appena inaugurato capace di far da traino anche al turismo appassionato di immersioni.

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