Il lungo viaggio di Yuliia porta in salvo
tre profughi: «Ma temo per i miei cari»

Il lungo viaggio di Yuliia porta in salvo tre profughi: «Ma temo per i miei cari»
di Barbara Cangiano
Mercoledì 9 Marzo 2022, 06:15 - Ultimo agg. 17:26
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«L’altro giorno hanno ucciso un’intera famiglia, compresi due bambini di quattro e sette anni. La situazione è disperata. Per questo, domenica, con un gruppo di amici, abbiamo deciso di partire. Nei giorni precedenti avevamo avviato una raccolta di beni di prima necessità presso il negozio Sofia - prodotti tipici dell’Est di corso Vittorio Emanuele a Nocera Inferiore e, una volta caricato il camion, ci siamo messi in viaggio verso la Polonia, ognuno con i propri mezzi, perché volevamo provare ad agevolare nei trasporti chi sta scappando». Yuliia Basok è giovanissima, poco più che una ragazzina ed è un vulcano di energia e di determinazione. 

Dopo aver infiammato le piazze, partecipando a tutte le manifestazioni indette nel Salernitano per l’Ucraina, è salita in macchina per portare aiuto alla sua gente. «Ho un’auto piccola, ma me la cavo abbastanza bene con la guida. Sono riuscita a mettere in salvo una ragazza con due bambini che scappava da un paesino vicino Kiev - racconta telefonicamente dal confine con la Polonia - Se tutto va bene, domani sera saremo a casa». Casa è l’Agro nocerino, dove ci sono alcuni familiari della profuga pronti ad accoglierla con i suoi piccoli: «Per fortuna ha un aggancio, ma non per tutti purtroppo è così». Con gli amici di Yuliia stanno infatti viaggiando in direzione di Nocera anche altri due nuclei familiari per i quali si spera possa scattare una gara di solidarietà. «Stiamo cercando una sistemazione per due sorelle con quattro bambini che vorrebbero condividere un’abitazione in modo da restare vicine. Stiamo diffondendo la notizia tra i nostri connazionali e speriamo che qualcuno possa aiutarci. Sono molto spaventate, non conoscono nessuno, neppure la lingua. E restare unite farebbe loro un gran bene».

Il viaggio verso l’Italia è lungo e Yuliia non ha nessuno che possa darle il cambio, «ma non mi spaventa, perché ho visto con i miei occhi l’orrore. La mia terra è straziata anche oltre quello che potessi immaginare.

Sul confine ci sono donne ammassate sotto le scale, stravolte. Provano a cercare qualcosa da mangiare per i loro figli, hanno vissuto giorni e giorni con l’incubo dei militari, delle bombe, dei rifugi, hanno dovuto accettare di separarsi dai mariti, dai figli maschi più grandi e alle volte dai genitori anziani. Anche la ragazza che sto portando io a casa è ancora sotto choc, non riesce neppure a parlare». In Ucraina, a Nova Kahovka, ci sono ancora sua sorella Tatiana e sua nipote (nella foto). Il cognato è al fronte a combattere e le due donne sono praticamente sole: «Vivono al confine con la Crimea, sono disperate. Non hanno neppure il latte o i pannolini. E mio padre non può raggiungerle. Vivono blindate in casa, Tatiana ha paura perfino di andare in farmacia e piange di continuo. Non so come faranno a resistere». Yuliia invece di paura non ne ha: «So che è rischioso, ma c’è la mia famiglia ed il mio popolo e non posso restare a guardare senza fare nulla. Quello che fa male è che nonostante le immagini che si vedono attraverso i media, c’è ancora chi ci accusa di essere responsabili di aver scatenato la guerra per entrare a tutti i costi nella Nato. Ma per fortuna non tutti ragionano così e le manifestazioni di solidarietà e gli aiuti concreti non mancano, praticamente siamo sommersi di pacchi e questo ci fa essere felici e guardare con speranza al futuro». 

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Lo sa bene Olga Tarasyuk, tra le referenti della comunità ucraina a Salerno. È lei ad annunciare che finora sono state raccolte, solo presso il suo esercizio commerciale, ben ventitrè tonnellate di farmaci e generi di prima necessità. La sua associazione Kalyna, che ha chiesto all’amministrazione comunale di poter avere una sede, è ora anche pronta ad organizzare corsi di italiano per mamme e bambini che raggiungeranno Salerno, affinché il percorso di integrazione possa essere più semplice, in particolare per i più piccoli che dovranno essere inseriti nella rete scolastica. E per ringraziare i salernitani del grande cuore finora dimostrato, Olga sta organizzando un concerto di solidarietà che si terrà la prima domenica dopo Pasqua, probabilmente al teatro Augusteo se da Palazzo di Città arriverà l’ok. 
 

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