Secondo l'indagine, realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Medicina dell'Adolescenza, oltre la metà del campione collega il mal di testa all'utilizzo prolungato di computer o smartphone, seguono stress emotivi, la vista e, per le ragazze, il ciclo mestruale. A volte scusa per sottrarsi ad un'interrogazione, ma nella maggior parte dei casi disturbo reale, la cefalea risulta diffusissima a scuola.
«Tra le due cose - commenta Alberto Verrotti, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università dell'Aquila - non ci può essere un rapporto clinico di causa-effetto, ma è una coincidenza da non sottovalutare per cercare di individuare gli strumenti più adatti a prevenire o a curare la cefalea».
Poco incoraggianti i dati circa la conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili. Se si esclude l'Aids, solo il papilloma virus è conosciuto dalla maggioranza del campione, mentre la conoscenza delle altre malattie più comuni oscilla tra 45% (candida) e l'11% (condilomi). Confuse, specie nei maschi, le idee sulla prevenzione: se ormai il 95% sa che il preservativo è uno strumento generalmente efficace per proteggersi da queste malattie, il 31% non sa però che possono anche essere trasmesse attraverso un rapporto orale.