Ferdinando De Simone, 28 anni del ristorante stellato Lorelei di Sorrento, è il vincitore della settima edizione del contest “San Gennà, un dolce per San Gennaro” promosso da Mulino Caputo con Dieffe Comunicazione, che si è svolto a Palazzo Petrucci a Napoli. Presentazione del tavolo, consistenze diverse e studio degli ingredienti e dei suoi accostamenti hanno permesso al giovane pastry chef laureato in tecnologie alimentari, di superare gli altri concorrenti con il suo “Miettece a mana toja”: una monoporzione composta di cake a limone di Sorrento, una sablè alle noci, ganache al cioccolato sadome affumicato, sferetta al fiordiricotta con vaniglia, arancia e fiori d’arancio. «Un esempio di come studio e creatività riescano ad alzare sempre più l’asticella del concorso», ha detto Antimo Caputo, ad di Mulino Caputo, commentando il dolce del vincitore.
«Sono davvero senza parole – ha dichiarato Ferdinando De Simone – per me questa vittoria è un punto di partenza che mi spinge sempre più a impegnarmi nel mio lavoro quotidiano.
Ecco tutti i concorrenti: Guglielmo Cavezza, della pasticceria Mommy Cafè di Cicciano; Raffaele Cristiano, della omonima Pasticceria Artigianale di Napoli; Giuseppe Cristoforo, della pasticceria Dolce Voglia di Frattaminore; Antonio Della Monica, del Ristorante La casa Rosa del Castello di Postignano, nel borgo medievale della Valnerina, in Umbria; Giorgio Maiorano de La Forneria di Napoli; Biagio Martinelli, della Scuola di cucina e pasticceria Dolce&Salato di Maddaloni; Chiara Naclerio, pastry chef del Ristorante fine dining La Corte degli Dei di Agerola e Maria Varone, demi Chef presso l'Hilton Sorrento Palace. A presentare l'evento la gornalista Claudia Mercurio.
I giurati del concorso: Luigi Biasetto, Relais Dessert e campione del mondo di pasticceria; Sal De Riso, pluripremiato pasticcere nonché presidente dell'Ampi; il bistellato chef de La Torre del Saracino, Gennaro Esposito; il veterano pasticcere campano Sabatino Sirica e Antimo Caputo hanno valutato le proposte che, per regolamento, dovevano essere dessert monoporzione realizzati con una delle farine Mulino Caputo, il Mulino di Napoli.