Le vertigini
Da tutto ciò dipende il nostro benessere fino a quando qualcosa, come un caldo eccessivo, non fa inceppare il meccanismo. In linea di massima, fino a una temperatura interna sotto i 37°C il nostro cervello funziona bene.
In estate però si rischia spesso di andare incontro a forti rialzi termici, come accade soprattutto in questi giorni di caldo eccessivo. E allora si sta male, si soffre di improvvisi mal di testa, vertigini, senso di stanchezza, e talvolta si può anche perdere coscienza; il glucosio viene utilizzato in gran parte per tenere bassa la temperatura corporea e, con meno risorse energetiche, le funzioni cognitive, logiche e di ragionamento, si riducono, e la mente si appanna. L’aumento delle temperature può essere anche un forte fattore di stress, e questo porta alla crescita della produzione di testosterone e di adrenalina, con un’accentuazione dei comportamenti aggressivi. Soprattutto negli anziani, ma anche nelle persone fragili, con il caldo si può osservare un calo della pressione arteriosa, una delle più frequenti cause di svenimento; il cervello non riceve sangue a sufficienza e in qualche modo si spegne.