Ponte sullo Stretto di Messina, quando partono davvero i lavori. Le opere ferroviarie urgenti in Sicilia e Calabria

di Giacomo Andreoli
Lunedì 26 Febbraio 2024, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 11:18 | 3 Minuti di Lettura

L'elenco delle opere necessarie in Sicilia e Calabria

Diverse sono le opere ferroviarie che servirebbero a Sicilia e Calabria. In Sicilia, su 1490 km totali di rete ferroviaria, ben 1267 km sono a binario unico e 689 km non elettrificati. In Calabria, su 965 km di rete ferroviaria, ben 686 km sono a binario unico e 477 km non sono elettrificati. Quindi si dovrà procedere almeno ad elettrificare le intere reti. Un primo passo importante sarebbe velocizzare, elettrificare e raddoppiare alcune tratte strategiche che andiamo ad analizzare. Lato Calabria, ad oggi l’opera più importante da realizzare è la linea Alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Allo stato attuale, è prevista l’attivazione entro il 2026 del 1° lotto Battipaglia-Romagnano e sono in fase autorizzativa e di progettazione gli altri lotti fino a Paola. Le previsioni più rosee parlano di attivazione alla fine del 2030 di questa nuova tratta.

Di sicuro accelerare su questo progetto e spingerlo fino a Villa San Giovanni per ridurre a 4 ore un viaggio tra Roma e Reggio Calabria rispetto alle 5h30 di oggi sarebbe un enorme passo in avanti per i collegamenti Nord-Sud. I costi per l’intero progetto si stimano intorno ai 13 miliardi, ma occorre considerare i notevoli vantaggi ambientali che derivano dallo spostare tanti utenti dal trasporto aereo a quello ferroviario. Sempre lato Calabria, l’altra priorità è potenziare le linee trasversali: occorre elettrificare e velocizzare la tratta Sibari-Crotone per collegare quest’ultima alla linea tirrenica. Allo stesso modo, va potenziata la linea Lamezia Terme-Catanzaro Lido per favorire il collegamento con la ferrovia tirrenica e l’aeroporto di Lamezia Terme, elettrificando e velocizzando la tratta tra Lamezia Terme e Settingiano. Per quest’ultima è stato approvato lo scorso settembre il progetto definitivo.

Sull’altra sponda dello Stretto, la situazione è anche più difficile: la linea Alta Velocità Palermo-Catania richiede ancora 6 anni (si parla di conclusione al 2030), con una riduzione dei tempi di percorrenza tra i due capoluoghi del 30%, da 3 a 2 ore. È previsto, inoltre, il potenziamento del collegamento Messina-Catania, che riduce i tempi di percorrenza a 45 minuti. Mentre andrebbero aumentati gli sforzi per il lato occidentale e meridionale della Sicilia. Infatti i collegamenti tra Palermo e Trapani sono lentissimi. Oggi per andare da Palermo a Trapani si impiega più di 3 ore e bisogna fare il giro dei 3 mari (passando da Mazara del Vallo).

È quindi necessario potenziare il collegamento diretto tra Alcamo e Trapani, elettrificando e velocizzando la tratta. Anche il collegamento tra Palermo e Agrigento necessita di una velocizzazione, ad oggi si viaggia su buona parte del percorso ad una velocità di 90 km/h. Spostandosi verso sud-est, ci imbattiamo in una situazione ancora più difficile: la linea che collega la Sicilia meridionale a Catania risulta interrotta, addirittura dal 2011, nella tratta Caltagirone-Gela, per il crollo di un viadotto. Anche in questo caso, sarebbe necessario un ammodernamento del tracciato che ad oggi risulta molto tortuoso, allungando notevolmente i tempi di percorrenza.

Per poi velocizzare il tragitto per i treni Villa San Giovanni/ Messina servirebbe acquistare traghetti Ro-Ro lunghi 200 metri che consentirebbero di trasportare fino a 7 carrozze senza doverle smontare e rimontare, riducendo a 50 minuti i tempi del tragitto. «Il fondo da creare dovrebbe rispondere a tutte queste necessità - conclude Paglia - i 14 miliardi di certo non bastano, servono decine di miliardi, ma potrebbero essere l'inizio di una vera e propria rivoluzione».

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