Il taglio
La riduzione di sei o sette punti dell’aliquota destinata a finanziare la pensione è infatti già in vigore dallo scorso luglio ed è stata semplicemente prorogata per un altro anno. D’altra parte se il governo non fosse intervenuto con circa 10 miliardi i lavoratori avrebbero sperimentato al contrario un sensibile calo dei propri compensi. Quanto all’Irpef, l’accorpamento dei primi due scaglioni (con conseguente riduzione di due punti percentuali del prelievo tra 15 mila e 28 mila euro di reddito l’anno) costa circa 4,3 miliardi e tocca tutti i contribuenti; a parte il leggero aumento della detrazione per i redditi bassi, riservata ai dipendenti.