Guardare la TV aumenta le probabilità di sviluppare il cancro al colon-retto, lo dice una ricerca

Guardare la TV aumenta le probabilità di sviluppare il cancro al colon-retto, lo dice una ricerca
Guardare la TV aumenta le probabilità di sviluppare il cancro al colon-retto, lo dice una ricerca
di Marta Ferraro
Giovedì 7 Febbraio 2019, 16:17
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Un team di scienziati ha analizzato il comportamento sedentario e il tempo trascorso a guardare la televisione di 89.278 donne statunitensi tra i 25 e i 42 anni, e ha seguito lo sviluppo del loro stato di salute in 20 anni, dal 1991 al 2011. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista JNCI Cancer Spectrum, gli studiosi hanno concluso che trascorrere molto tempo a guardare la TV è un potenziale fattore di rischio nello sviluppo del cancro del colon-retto tra le donne sotto i 50 anni di età.

Gli scienziati hanno rilevato 118 casi di tumore del colon-retto a esordio precoce e, secondo l'interpretazione dei risultati della ricerca, le donne che guardano la TV per più di un'ora al giorno hanno il 12% in più di rischio di soffrire di questa malattia, mentre il rischio aumenta fino al 70% tra coloro che dedicano più di due ore al giorno a questa attività sedentaria.

L'autrice principale dello studio, Yin Cao, della Scuola di Medicina dell'Università di Washington, ha dichiarato alla NBC News che non vi è un chiaro aumento del rischio di sviluppare il cancro del colon-retto attraverso altri modi di rimanere seduti, durante un pasto o in altri momenti.

Lo studio si concentra solo sulle donne, ma nessun altro medico ha messo in discussione le conclusioni, motivandole però «trovando un'associazione tra sedentarietà e malattia, tuttavia la possibilità che guardare la TV provoca il cancro non è probabile. Le persone più sedentarie hanno molta probabilità di sviluppare la patologia ma ci sono altri fattori di rischio che non sono stati presi in considerazione», ha detto alla NBC News il gastroenterologo Rajesh Keswani, direttore medico del Northwestern Digestive Health Center.

L'oncologo Carlo Contreras, professore associato presso l'Università dell'Alabama, ha precisato che il messaggio dello studio è quello di incoraggiare la popolazione a svolgere più attiva fisica quotidianamente, ma ha ammesso che «non esiste un numero magico di quante ore dovremmo stare seduti e quante ore praticare sport», e ha affermato che una vita sana e più attiva aiuta a evitare l'obesità, legata allo sviluppo di cancro, diabete e altre malattie.

Gli scienziati hanno accumulato prove del fatto che uno stile di vita sedentario e una dieta malsana, in particolare basata sui fast food, possono causare malattie cardiache e diabete, anche in coloro che si allenano. 
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