I partecipanti allo studio hanno bevuto 500 millilitri di questo infuso, non zuccherato, sia a 3 sia a 55 gradi di temperatura. Durante i 90 minuti successivi all'ingestione del tè, sono state misurate molte variabili, tra cui la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il flusso sanguigno pompato dal cuore, il consumo di ossigeno e l'ossidazione dei grassi. Questi dati sono stati poi confrontati con le stesse variabili misurate durante la mezz'ora prima dell'ingestione del tè.
E' grazie a questo confronto che è stato dimostrato come la spesa energetica sia circa due volte superiore con un tè freddo (+ 8,3%), rispetto a quella con il tè caldo (+ 3,7%).
Inoltre, il tè freddo favorisce l'ossidazione dei grassi e diminuisce il carico metabolico del cuore. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica Frontiers in Physiology.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout