Io uccido, il best seller di Faletti diventa una serie tv

Giorgio Faletti con una copia di Io uccido
Giorgio Faletti con una copia di Io uccido
di Giacomo Perra
Venerdì 4 Marzo 2016, 14:14 - Ultimo agg. 6 Marzo, 21:11
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Da best-seller mondiale a serie tv. È già pronta una nuova vita per Io uccido, primo romanzo di Giorgio Faletti datato 2002. Ad annunciarlo è stato il produttore Aurelio De Laurentiis, che già una decina di anni fa aveva comunicato l’intenzione di portare sullo schermo il capolavoro dello scrittore astigiano, scomparso prematuramente nel luglio del 2014.
 
Nel 2006, però, l’attuale presidente del Napoli pensò a una riduzione cinematografica, un progetto “da Serie A” - si parlò di un cast stellare, con attori importanti e Jon Anet, dopo il no di Cronenberg, alla regia -  che poi si arenò per  motivi tecnici. Troppo lunga e complicata la trama del libro, a parere del numero uno della Filmauro, per pensare di ricavarne una pellicola. Molto meglio, allora, concepire un serial, un’idea partorita da tempo e mai sviluppata. Almeno fino a questa decisiva svolta.
 
Una svolta destinata ad abbracciare addirittura gli Stati Uniti, dove la serie verrà trasmessa da un network non ancora individuato. Prima, però, naturalmente, sarà il tempo dell’attesissimo ciak. Stando ai rumours, le riprese cominceranno in estate e serviranno a partorire ben 12 episodi, tutti sceneggiati da Anthony Cipriano, autore dello script di un prodotto televisivo di grande qualità e fortuna come Bates Motel, e contraddistinti da un finale aperto. Insomma, la possibilità di una seconda stagione non è certo remota.
 
Ambientato a Montecarlo e costruito attorno a una serie di misteriosi omicidi, Io uccido, un thriller ben congegnato e capace di snodarsi senza annoiare il lettore fino all’ultima pagina, è stato un clamoroso successo commerciale. Complessivamente, pur non entusiasmando mai i critici, riuscì infatti a vendere la bellezza di quattro milioni di copie, imponendosi a livello internazionale come un vero e proprio “caso” letterario.
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