«Mixed by Erry», da giovedì al cinema la storia della pirateria musicale negli anni '80

L'allarme delle contraffazioni è ancora alto

Al cinema arriva Mixed by Erry
Al cinema arriva Mixed by Erry
Martedì 28 Febbraio 2023, 13:16 - Ultimo agg. 18:07
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Arriva in sala il 2 marzo la commedia di Sydney Sibilia 'Mixed by Erry', dedicata alle vicende di Enrico Frattasio, detto Erry, che negli anni Ottanta creò un'impresa, e un impero, grazie alle musicassette contraffatte vendute in tutta Italia e successivamente anche a livello internazionale. Un'occasione per Fimi, la Federazione dell'industria musicale, per ricordare come «la pirateria all'epoca dei fatti costituì un enorme business illecito che colpì al cuore la produzione legale e gli investimenti discografici nei talenti» e per invitare a non «sottovalutare» un fenomeno che esiste ancora oggi, descrivendolo «con leggerezza».

«Come si ricorda nel caso Mixed by Erry i fratelli Frattasio, che gestivano l'impresa illegale, furono arrestati nel maggio del 1997 - sottolinea Fimi in una nota - dopo una lunga indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, coordinata dal pm Luciano D'Angelo e dagli agenti del Commissariato 'Dante' di Napoli assistiti dalla Fpm - Federazione contro la Pirateria Musicale.

Tuttavia, come emergerà in seguito alle grandi indagini condotte dalla Dds, avviate proprio a partire dalle denunce di Fimi di quegli anni e poi confermate dai racconti dei pentiti di camorra negli anni Duemila, la contraffazione musicale e audiovisiva - sottovalutata e spesso vista come un innocuo fenomeno di costume - era in realtà il secondo business più redditizio dei clan dopo il traffico di sostanze stupefacenti, a fronte di investimenti contenuti e con un gradi di rischiosità molto basso. Le organizzazioni che producevano e distribuivano le musicassette e i cd falsi versavano inizialmente consistenti ricavi alle famiglie della camorra che controllavano le diverse zone di Napoli, ma presto queste ultime si infiltrarono in tutti gli anelli della catena produttiva con l'acquisto, la gestione e il controllo dell'intera distribuzione».

 

«Questo scenario - avverte la Federazione - non è dissimile da quanto accade oggi con la pirateria delle Iptv, che colpisce le trasmissioni delle partite di calcio e l'industria cinematografica causando milioni di euro di danni ai titolari dei diritti e che alimenta i redditi illegali della grande criminalità campana. Sottovalutare ancora questa realtà come accaduto con la pirateria musicale, descrivendola con leggerezza come un fenomeno da osservare con bonaria simpatia non aiuta sicuramente a sensibilizzare l'opinione pubblica - conclude la nota - sui gravi danni all'economia legale».

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