«Napoli-New York», Fellini a fumetti poi il film di Salvatores

La pellicola mai realizzata dal grande regista ispira una graphic novel

Una scena del fumetto
Una scena del fumetto
di Giovanni Chianelli
Sabato 15 Luglio 2023, 11:25 - Ultimo agg. 16 Luglio, 07:23
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Il ritrovamento di un manoscritto è sempre affascinante, ancora di più considerando che fu redatto da un gigante come Federico Fellini. E se si aggiunge che riguarda una vicenda ambientata tra Napoli e New York, le due città «nuove» accomunate dallo stesso parallelo, ecco che la storia diventa magica.

Tanto da meritare di diventare una favola: l'anno prossimo vedrà la luce Napoli-New York, graphic novel sceneggiato dall'autore francese Jean-David Moran e illustrato dall'italiano Ste Tirasso. Il progetto è a cura dell'atelier creativo milanese Arancia Studio che ha avuto in concessione i diritti del lungo soggetto scritto non si sa quando - da Fellini e dal suo storico sceneggiatore Tullio Pinelli, spuntato fuori nel 2005. Fellini voleva farne un film e, anche se a 30 anni dalla scomparsa, il desiderio sarà realtà: lo sta girando, come già scritto su queste pagine, il premio Oscar Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino protagonista nei panni del commissario di bordo che aiuterà i due bambini (Dea Lanzaro e Antonio Guerra), nella traversata atlantica. Nel cast anche Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Omar Benson Miller, Thomas Arana e Antonio Catania.

Ma torniamo al fumetto. Siamo nel 1946 e Napoli è distrutta dai bombardamenti; anche la casa di Celestina è ridotta a un cumulo di macerie, così la ragazza decide di intraprendere un viaggio verso gli Stati Uniti dove vive la sorella maggiore, Agnese, che si è sposata con un americano. La accompagna Carmine, il classico scugnizzo allegro e furbo; a bordo della nave, su cui si imbarcano da clandestini, incontrano Joseph Garofalo, un ufficiale di marina dal carattere burbero: è l'evento che trasformerà le loro giovani vite ancor prima dello sbarco a New York, meta del loro sogno americano.
«Il materiale di partenza era molto preciso, così non è stato complesso immaginarne una versione illustrata», spiega Davide Caci, amministratore delegato dello studio. «E per questo abbiamo voluto il meglio: per la sceneggiatura la scelta è caduta su Moran.

Oltre alla sua fama, volevamo dare un taglio ancora più internazionale a un progetto che lo è per sua natura, dagli autori originali al tema; e poi le sue opere sono sempre piene di empatia, delicatezza, intensità». Moran ha scritto oltre 250 testi, tra romanzi e volumi illustrati, che hanno venduto più di 3 milioni di copie; ha lavorato negli Stati Uniti, in Corea e Giappone: «Nel corso della mia carriera ho dato vita a storie e universi, mi sono dedicato a biografie e adattamenti, ma mai mi era capitata l'occasione di trasformare in graphic novel una sceneggiatura pensata per il grande schermo, e tanto meno una che portasse la firma di un maestro come Fellini», spiega lui. «Il racconto prende vita tra due città: New York, che conosco molto bene, e Napoli, che ancora devo scoprire ma che ho in programma di visitare per immergermi completamente nel suo spirito, in modo da poter trasmettere tutte le sensazioni presenti nella mia sceneggiatura».

Le tavole finora pronte sono poche.

In quella che potrebbe essere la copertina si scorgono i due protagonisti in un tipico vicolo napoletano, tra bassi e panni stesi; attorno a loro, tra le rovine ancora fumanti, c'è un'umanità indifferente, dedita a occupazioni comuni.

Tirasso, 32 anni, di Genova, ha lavorato con Mondadori, De Agostini, Bao Publishing e con la Rai, dove faceva dei disegni in diretta a «La domenica sportiva»: «Un grande onore lavorare sul soggetto mai realizzato da Fellini, sono un amante del suo cinema. E anche una grossa responsabilità: la sfida è restituire quelle che potevano essere le famose atmosfere felliniane. Un vantaggio è che ho conosciuto prima il Fellini a fumetti di quello cinematografico in Viaggio a Tulum con i disegni di Milo Manara».

Lui Napoli la conosce: «Meno di quanto vorrei ma ci sono stato. In qualche modo ricorda la mia Genova, e non solo i panni stesi accomunano le due città. Volevo dare un tono d'epoca, così ho lavorato a una palette cromatica che fosse in grado di restituire una luce da legare al Dopoguerra. Poi ho comprato volumi fotografici sulla città distrutta dai bombardamenti». E per i personaggi? «A Celestina vorrei conferire un'aria indurita dalla vita amara, che in lei parlassero gli occhi prima delle parole».

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Saranno presto annunciati l'editore italiano e quelli europei. Intanto, c'è molto di napoletano in Arancia Studio: guida uno dei reparti creativi la disegnatrice partenopea Mirka Andolfo, quella della sensuale «Sweet paprika», mentre tra le firme ci sono gli autori campani Zulema Scotto Lavina, Giuseppe Cafaro e Davide Tinto.

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