Paola Cortellesi regina del box office: «E ora vado alla conquista dell'Europa»

Pola Cortellesi, 50 anni
Pola Cortellesi, 50 anni
di Gloria Satta
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 22:37 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 14:48
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Grazie alla sua opera prima da regista ”C’è ancora domani”, che ha incassato la cifra record di quasi 35 milioni, Paola Cortellesi si conferma regina del box office. E ora l’attrice romana, 50 anni, si prepara a conquistare l’Europa: «La prima tappa sarà alla fine di gennaio il festival di Goteborg, in Svezia, dove il film sarà poi distribuito nelle sale, poi andremo in Francia dove uscirà il 13 marzo», ha rivelato Paola in margine all’inaugurazione della retrospettiva dedicata a Carlo Mazzacurati, ospitata alla Casa del Cinema e organizzata dalla Fondazione Cinema per Roma. ”C’è ancora domani, a cui perfino il New York Times ha dedicato un articolo entusiastico, è stato comprato in mezzo mondo, non solo in Europa ma anche in Australia, Nuova Zelanda, Brasile, Taiwan, Israele. E, dopo il clamoroso successo in patria, è ora pronto ad affrontare il mercato internazionale.
 

LA RETROSPETTIVA. In programma fino al 26 gennaio alla Casa del Cinema sono 12 film di Mazzacurati, scomparso 10 anni fa, e presentati ogni sera dai rispettivi protagonisti: Nanni Moretti, Valentina Lodovini, Antonio Albanese, Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston. Paola ha introdotto ”A cavallo della tigre” che nel 2002 fu una delle sue prime interpretazioni sul grande schermo. «Amavo il cinema di Carlo come spettatrice e quando fui chiamata a sostenere il provino per ”A cavallo della tigre”, mi divertii moltissimo: credo di aver conquistato la parte proprio facendo ridere il regista e il protagonista Fabrizio Bentivoglio», ha raccontato Cortellesi incalzata da Paola Malanga, la direttrice artistica della Festa di Roma (che aveva presentato in anteprima e poi premiato ”C’è ancora domani”) e responsabile della programmazione della Casa del Cinema.
 

L’INTERPRETAZIONE. «In ”A cavallo della tigre” interpretavo una sciroccata, una ballerina tv piuttosto sfigata e ingenuotta», ha rievocato l’attrice davanti a un'affollata platea in cui spiccavano la vedova ,di Mazzacurati, Marina, e la figlia regista Emilia, «si trattava di un personaggio un po’ stereotipato ma senza pretese seduttive: è qualcosa che non mi appartiene, ma ’ndo vado?...».

Una volta scritturata, aggiunge, «non potevo credere di avercela fatta e soprattutto di lavorare accanto a Bentivoglio, l’uomo di cui tutta l’Italia era innamorata». Il set di ”A cavallo della tigre” si rivelò un’esperienza formidabile: «Carlo e Fabrizio furono gentilissimi con me, fecero di tutto per mettermi a mio agio e insieme ci siamo fatti tante risate». L’attrice esrime la sua gratitudine al regista che volle scritturarla: «All’epoca facevo ”Mai dire goal” in tv ma lui non ha avuto pregiudizi, ha pensato che fossi giusta per il ruolo e mi ha chiamata. Del mio personaggio non mi sono portata dietro nulla, ma tutta l’esperienza maturata su quel set fa  parte della mia vita. A Mazzacurati sarò sempre grata».

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