«I test rapidi per rilevare il Covid-19, anche se costosi e comprati in farmacia, sono inutili e dannosi. State attenti, non fidatevi». Rocco Siffredi attribuisce a due '"alsi negativi" il focolaio che ora tiene in ostaggio lui e la sua famiglia in casa a Budapest. Al telefono con l'Ansa riferisce di avere contratto il virus a Roma, con ogni probabilità venerdì 16 ottobre, ad una cena, e di avere acquistato in Italia test e medicinali, solo per precauzione, prima di rientrare in Ungheria. «Siamo partiti da Budapest negativi al 100%. Avevamo fatto i test molecolari. Sono andato a Roma con mia moglie per incontri legati al film sulla mia vita, un biopic a puntate in fase di scrittura che dovrebbe uscire nel 2022 e per il quale abbiamo individuato il protagonista», racconta la star internazionale del cinema porno confermando la notizia della positività al Covid anticipata dal sito Dagospia.
Rocco Siffredi positivo al Covid: contagiata tutta la famiglia, la donna di servizio e l'autista
«Per evitare di dover fare la quarantena al ritorno, come imposto in Ungheria, con tanto di visite a casa della polizia, ci siamo fatti fare un invito 'business' grazie al quale è possibile muoversi con libertà».
La preoccupazione riguarda anche la famiglia della fidanzata del figlio, che è ora in attesa dell'esito del test. «Io e mia moglie - racconta - siamo stati attenti. Il nostro hotel a Roma era semi vuoto ma i mezzi pubblici erano affollatissimi. L'ultima sera al ristorante eravamo seduti e distanziati ma ci siamo distratti e lasciati andare a qualche stretta di mano di troppo. C'erano alcuni colleghi attori, non del cinema porno. Una persona che era lì ci ha poi chiamati comunicandoci la positività al Covid di uno di loro». Due giorni dopo, a Budapest «sono apparsi i primi sintomi con un pò di febbre e di tosse e io e mia moglie abbiamo detto ai figli di stare lontani, di non toccarci», racconta. Sembrava una leggera influenza. «Abbiamo fatto un primo test, da Roma ci hanno detto di ripeterlo, sempre con una goccia di sangue: negativo. Soprattutto mia moglie stava ancora male», spiega.
Siffredi è furioso per il contagio inconsapevole a macchia d'olio: «È sbagliatissimo mettere in circolazione test fai da te, un business dannoso. Bisogna fare solo test molecolari L'altra cosa che non va sono i mezzi di trasporto. A Parigi in aeroporto ci siamo trovati con migliaia di persone addosso», racconta. «I ragazzi ora stanno meglio mentre io e Rosa abbiamo perso il gusto e abbiamo ancora sintomi». Le terapie proseguono a domicilio. «Sento al telefono medici italiani e seguo le loro indicazioni, mi sento più tranquillo», spiega Rocco. Il Covid rischia di fargli saltare un lavoro al quale tiene molto. «Proprio ieri - racconta - avrei dovuto mandare un test negativo in Turchia per girare dal 16 novembre 8 spot sull'educazione sessuale insieme alla pornostar statunitense Lisa Ann. Un messaggio molto importante in un Paese musulmano. Spero di poterlo fare». A Las Vegas 3 anni fa «Rosa stava per morire per una brutta influenza. Era disidratata, aveva la bocca appiccicata, non dava quasi segni di vita. Stavolta - conclude - sono convinto che si tratti di una malattia meno grave, almeno nel nostro caso, non vorrei essere frainteso da chi ha perso i suoi cari».
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