Gigi D'Alessio conquista il Plebiscito: una Piedigrotta che è già festa scudetto

De Laurentiis e i giocatori del Napoli ospiti d’onori della prima delle cinque serate sold out

Gigi D'Alessio al Plebiscito
Gigi D'Alessio al Plebiscito
di Federico Vacalebre
Venerdì 26 Maggio 2023, 23:56 - Ultimo agg. 28 Maggio, 16:32
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In attesa della festa ufficiale del 4 giugno, va in onda - la vedrete l’1 giugno su Raiuno - la Piedigrotta scudetto. Non poteva prendere una piega differente il ritorno di Gigi D’Alessio & friends in piazza del Plebiscito. Non poteva perché gli 11.000 paganti, e tutti quelli in piedi attorno alla platea, non aspettavano altro. Quando, poi,sul palco sono apparsi Khvicha Kvaratskhelia, Giacomo Raspadori, il «cholo» Giovanni Simeone e il superpresidente Aurelio De Laurentiis, il coro è scattato inevitabile: «Forza Napoli/ rint’all’uocchie ‘e ste guaglione/ ca se scordano ‘e probleme/ e si mettono a canta’/ Napoli, Napoli, Napoli/ Quei ragazzi della curva B...». E chi non canta, non azzurro è. E chi non salta non azzurro è. Le voci dei giocatori lasciano spazio al duetto più verace immaginabile, riunendo gli (ex) ragazzi irresistibili: Nino & Gigi, D’Angelo e D’Alessio. 

La piazza esplode, i festeggiamenti non sono mai finiti ma riprendono come se fossero iniziati adesso. L’inno è adesso. Ma la Piedigrotta D’Alessio era iniziata prima, e continuerà stasera, domani, e poi il 2 e 3 giugno, con e senza ospiti (Lda e Clementino ci saranno anche oggi e domani, Geolier solo domani), ma con un repertorio ricchissimo da rispolverare. Elodie stasera si dimostrerà autentica fan di Gigi, Giuliano Sangiorgi duetterà con lui, Pio e Amedeo lo sfotteranno un po’. E poi ci saranno Max Pezzali, Serena Rossi, Alex Britti...

 

Ad aprire la prima serata, intanto, ci pensa Biagio Antonacci, che apre con «Quanti amori» e poi gioca/duetta con l’amico napoletano di bianco vestito (come tutta la band diretta da Adriano Pennino), più a suo agio con lui che con il Lazza di «Cenere». Spontaneissimi, invece, gli incontri con Clementino e Geolier, che dimostrano come stia cambiando la scena newpolitana, un tempo divisa in tribù che sembravano sette (o erano sette che sembravano tribù?) e ora ben più propensa alla contaminazione, alla condivisione, al crossover. 

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Alessandro Siani fa il mattatore riportarci a Napoli, al Napoli, al sogno diventato realtà senza dimenticare gli incubi quotidiani di una città cresciuta più nell’immagine che nella sostanza. Ciccio Merolla sale sul palco per raccontare la favola del percussautore ritrovatosi in cima agli ascolti per caso: al fianco di Enzo Gragnaniello per tanto tempo, con Lucariello nell’avventura proto-rap dei V7, ha provato a farsi solista scoprendo che piaceva più quando suonava i sederi di procaci signorine che quando mostrava la sua creatività di erede di Gegè Di Giacomo.

Così, trovato un brano che lo convinceva - Guataquì», della star della tambora colombiana Martina Camargo - l’ha adattata in napoletano e l’ha suonata sulle terga e... tutto il resto di una pornostar come Amandha Fox.

Ma non è servito: il successo, viralissimo, è arrivato solo quando su Tik Tok hanno deciso che la «Malatia» del titolo era... il Napoli. Piedigrotta azzura doveva essere, Piedigrotta azzurra è stata.

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