Una «Carmen» rap: femminicidio a Castelvolturno

Alle Officine San Carlo l'opera di Bizet in chiave hip hop

Una «Carmen» rap: femminicidio a Castelvolturno
di Giovanni Chianelli
Domenica 26 Novembre 2023, 11:33 - Ultimo agg. 11:34
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Se i classici sono davvero eterni contemporanei sono i temi che affrontano. Così i giorni dello sgomento per il femminicidio di Giulia Cecchettin coincidono con una «Carmen rap», esperimento audace e coraggioso di trasposizione dell'opera di Bizet e del romanzo originale di Merimèe a cui era ispirata, tramite il suono urban, nel tempo e nei luoghi di oggi: con l'hip hop di Lucariello, drammaturgia di Federico Vacalebre e regia di Michele Sorrentino Mangini, va in scena da martedì 28 a giovedì 30 novembre, alle 20.30, alle Officine San Carlo, lo spazio di Vigliena destinato ai laboratori, le sperimentazioni, le contaminazioni.
Le arie liriche originali, in francese, a partire dalla celeberrima habanera, convivono con una nuova colonna sonora, in stile hip hop newpolitano, in dialetto, senza uso però di elettronica, solo strumenti acustici. Vacalebre sposta l'azione nella contemporaneità, a Castel Volturno, ombelico del mondo anche per i beach party di Jovanotti e la morte di Miriam Makeba, entrambi citati nel copione. Tra prostitute e spacciatori, tra pinete e spiagge, Carmen è diventata Carme', non è più una sigaria gitana, ma una ragazza immagine, un'immigrata capoverdiana, una cubista da discoteche inseguita da poliziotti, spacciatori e presunti innamorati che ne rivendicano la proprietà. Don Josè, anzi Giuseppe, è uno sbirro fragile e mammone, un «bravo ragazzo», i contrabbandieri altri non sono che i camorristielli 'o Tricco e 'o Tracco. Il suo superiore Zuniga diventa Zurzolo ed Escamillo è il trapper detto «'o Torero». Ma il centro sono le donne, il loro corpo desiderato ma non liberato, l'autonomia soffocata nel sangue: «Nel mondo alla fine del mondo di Castel Volturno anche il femminicidio è più eclatante, avviene in palcoscenico, tra gli applausi del pubblico che crede si tratti di fiction», dice l'autore dell'adattamento.
A Lucariello il compito di misurare le sue strofe hip hop con le note immortali di Bizet: «La "Carmen" non si tocca e per ideare i nuovi brani non mi sono distaccato troppo dal canone operistico: in fondo i recitativi assomigliano al rap. È un incontro tra mondi, la musica classica e l'hip hop, i piani alti e la strada». Per Mangini la lirica è pienamente calato nel nostro tempo: «Spesso l'opera è sentita come lontana, soprattutto dai giovani, quando studiandola bene si capisce come tratti temi che parlano ancora. Un esempio? Avevano chiesto a Bizet di non far morire Carmen, lui disse che preferiva abbandonare il progetto pur di non cambiare il finale».
A comporre il cast la portoricana Xana Vazquez de Prada (Carme'), Alessio Sica, Vincenzo Bove, Chiara Di Girolamo, Noemi Gherrero, Marcello Bellopede, Lorenzo Vacalebre, Marco Antonio,  Vincenzo Ferrante, Gianfranco Matonti, Vincenzo Somma e Nicola Zanfardino, Andrea Esposito (violino), Paolo Sasso (violino), Luigi Tufano (viola), Arcangelo Michele Caso (violincello) Roberto de Rosa (basso elettrico), scene di Fabio Marroncelli. Ingresso gratuito prenotandosi sulla piattaforma delle Officine San Carlo.
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