Ghali accusato di propaganda anti-israeliana: «Il mio un messaggio di pace, chi tace acconsente»

Il cantante replica alle reazioni suscitate dal testo del suo brano in gara "Casa mia"

Ghali accusato di propaganda anti-israeliana: «Il mio un messaggio pace, chi tace acconsente»
Ghali accusato di propaganda anti-israeliana: «Il mio un messaggio pace, chi tace acconsente»
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 22:05 - Ultimo agg. 23:22
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«Sto leggendo in rete appelli e commenti rispetto al testo della mia canzone. Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio di pace, non ho né il ruolo né l'ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull'irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere, allora ben venga. Non si può fare finta di nulla: è necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso. Il mio paese è l'Italia, e voglio essere fiero del mio paese».

Ghali e il messaggio di pace

Così Ghali in una dichiarazione sulle reazioni suscitate dal testo del suo brano in gara "Casa mia" che recita fra l'altro: «Di alzare un polverone non mi va/ma, come fate a dire che qui è tutto normale/per tracciare un confine con linee immaginarie/bombardate un ospedale per un pezzo di terra o per un pezzo di pane/non c'è mai pace».

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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La comunità ebraica lo accusa di propaganda anti-Israele

«Ieri sera al festival di Sanremo, uno spettacolo che dovrebbe unire gli italiani, è andata in scena una esibizione che ha ferito molti spettatori. Ghali ha proposto una canzone per gli abitanti di Gaza, ma a differenza di Ghali non possiamo dimenticare che questa terribile guerra è il prodotto di quanto successo il 7 ottobre». Lo afferma, in una nota, il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi in riferimento a una frase della canzone di Ghali sui bombardamenti degli ospedali.

«Non possiamo accettare che nella nostra Italia, nel paese dei nipoti di quanti hanno stilato le Leggi Razziali, si possa spacciare una tale propaganda antisraeliana, in prima serata, sulla televisione pubblica - prosegue -.

Non col nostro silenzio. Le nostre sinagoghe e le nostre scuole sono circondate dalla polizia e dall'esercito, sappiamo sulla nostra pelle che la propaganda finisce per armare le mani dei violenti. E ci chiediamo, dove sono i vertici Rai?».

«Dopo che i terroristi di Hamas, che controllano Gaza, superano il confine legalmente riconosciuto di Israele e sterminano in sole due ore oltre 1.400 ebrei - aggiunge -, ebbene gli abitanti di Gaza hanno festeggiato con balli e distribuendo caramelle ai passanti, complimentandosi con chi ha commesso tale massacro. Quegli stessi abitanti, hanno nascosto gli oltre 200 israeliani rapiti e detenuti in cattività in condizioni disumane. Molti tra loro sono prigionieri nei tunnel che partono dagli ospedali di Gaza di cui parla Ghali». «Tra gli israeliani tuttora in ostaggio c'è anche un neonato, con l'unica "colpa" di essere ebreo, la stessa "colpa" che neanche 80 anni fa fu la causa della morte di un milione e mezzo di bambini ebrei - conclude Meghnagi -, nella totale indifferenza dell'Europa e con la complicità di volenterosi carnefici europei, molti dei quali italiani».

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