Sanremo 2024, è Festival cover: vince il melò-rap di Geolier & Co

Il rapper napoletano porta sul palco D'Alessio, Luché e Gué e finisce primo

Geolier e D'Alessio Sanremo 2024
Geolier e D'Alessio Sanremo 2024
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Sabato 10 Febbraio 2024, 02:14 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:28
5 Minuti di Lettura

Più del principe Alberto di Monaco nel palchetto d’onore dell’Ariston, del ritrovato appeal anche internazionale del Festival parla la playlist di Sanremo: è la più ascoltata nel mondo su Spotify, trascinata dal successo di Geolier («I p’me tu p’ te» guida già l’hit parade»), Mahmood («Tuta gold»), Annalisa («Sinceramente»), Angelina Mango («La noia»). Dei favoriti della vigilia manca nella top ten solo Loredana Bertè («Pazza»).

La serata di vigilia con le cover e gli ospiti conferma luci e ombre della formula: a momenti altissimi (Angelina Mango che canta papà Pino con «La rondine» è da occhi lucidi; da spellarsi le mani Mahmood che porta in Sardegna con i Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu «Come è profondo il mare» di Lucio Dalla, regalandoci anche la sua voce; trascinante il medley rapmelodico di Geolier con Guè per «Brivido», Luche’ per «’O primm’ammore» e Gigi D’Alessio per l’apoteosi di «Chiagne»; da falò postmoderno l’omaggio battistiano di «La canzone del sole» con i Negramaro che arruolano l’ugola speziata di Malika Ayane) si alternano altri che non brillano, pur avendo sulla carta i numeri per farlo: La Rappresentante di Lista poco aggiunge alla «Sweet dreams (are made of this)» di Annalisa, Rose Villain non è all’altezza di Gianna Nannini e Alfa del Roberto Vecchioni (pure da standing ovation) di «Sogna ragazzo, sogna», i Santi Francesi faticano con il supremo Leonard Cohen di «Allelujah» e l’ugola di Skin, Irama con il Riccardo Cocciante (standing ovation anche per lui) di «Quando finisce un’amore», perla di quarant’anni fa, Il Tre con Fabrizio Moro, Maninni con Ermal Meta.

Eppure, quando una canzone ti piace davvero, quando fa parte davvero della tua educazione sentimental-sonora, la si maneggia con cura ed affetto, come fa Gazzelle con «La notte prima degli esami» di cui festeggia le cinque decadi (mica male quel 1974 per la scuola romana) con la complicità di Fulminacci; come fa Loredana Bertè che chiede una mano a Venerus per il suo Luigi Tenco rock di «Ragazzo mio»; come fa Diodato mettendo mano, con Jack Savoretti, a un sacro testo deandreiano come «Amore che vieni, amore che vai».

I Bnkr44 riscoprono il Pino D’Angiò protorap di «Pazza idea», i La Sad si scontrano con la Rettore di «Lamette», che era ben più provocatoria dei loro outfit. L’Ariston va in sollucchero per il tributo a Umberto Tozzi (presente) di The Kolors, per il carosello dei Ricchi e Poveri che tornano quattro con Paola&Chiara, per le quattro bambine cattive di una «Lady marmalade» sospesa tra la versione primigenia delle Labelle e quella rimodernata di Christina Aguilera, Lil' Kim, Mýa e Pink: BigMama sottolinea l’inno alla sorellanza originale con Gaia, Sissi e La Niña, che aggiunge anche versi da janara newpolitana («Quant’amma allucca’/ pe fa senti’ ‘na voce?/...

A nuje ratece a libertà/ vuje tenitev’ ‘e rose/ ca nun vulimme cchiú campà rint ‘a paura»).

Tutto il resto, vabbè quasi tutto il resto è noia, e non ho detto gioia, con chi resta nel seminato (Renga e Nek si autocoverizzano senza ospiti), chi non si allontana dalla propria comfort zone, chi ci si allontana troppo e si perde per strada. Diverte la gag tra Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani, incuriosisce l’esperienza del Volo sulle strade rock dei Queen («Who wants to live forever» con la chitarra elettrica di Jeff Burns presa in prestito da Vasco Rossi), si incasina Dargen D'Amico che srotola i suoi testi su uno spartito morriconiano con la complicità multikulti della BabelNova Orchestra, si fa dichiaratamente politico il canto di seconda generazione del tunisino di Milano Ghali che, con Ratchopper, inizia in arabo, passa per la già esplicita «Cara Italia» e chiude sulle note di Toto Cutugno per dirsi «un italiano vero». 

Video

Co-co della serata è una spigliata Lorella Cuccarini, che balla (anche con Fiorello) mentre il dj-capitano Gigi D’Agostino fa ballare il pubblico della nave dopo due anni di assenza e malattia. L’affaire trattori viene spicciato con una rapida e indolore lettura di un comunicato degli agricoltori in protesta, affidato al padrone di casa Amadeus, che intanto continua a collezionare dati di ascolto trionfali: la terza serata della kermesse canora, in onda su Raiuno, dalle 21.19 all'1.38, ha totalizzato 10.001.000 spettatori, pari al 60.1% di share.

Con l’incoronazione, contestata dall’Ariston, del vincitore di manche da parte di sala stampa, televoto e radio (Geolier, davanti ad Angelina Mango, Annalisa, Ghali ed Alfa) si compone finalmente la classifica parziale, che conosceremo solo stasera, quando si eleggerà la canzone regina con contorno di Fiorello co-co, Roberto Bolle e Gigliola Cinquetti: la corsa finale sarà spietata, ma prima bisogna garantirsi un posto tra i magnifici cinque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA