D'Angelo e Ferrara: «Forcella strit», il riscatto di un quartiere grazie al teatro

D'Angelo e Ferrara: «Forcella strit», il riscatto di un quartiere grazie al teatro
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 16:43
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Ad bene agendum nati sumus (Siamo nati per fare il bene): è il motto dell'antico 'sedile' di Forcella ad aver ispirato Abel Ferrara, newyorkese del Bronx e avi campani, che porta in scena da domani 'Forcella strit', al teatro del popolo 'Trianon Viviani'. Spettacolo inaugurale della stagione, nasce dall'incontro del regista americano con il suo amico Nino D'Angelo e con lo scrittore Maurizio Braucci e con il supporto di Raffaele Di Florio. In tre movimenti, liberamente ispirato a Our Town di Thornton Wilder, 'Forcella Strit' è il racconto di una compagnia di giovani attori che mette in scena una bizzarra commedia musicale seguendo le indicazioni di un misterioso direttore.

Tutto inizia nel maggio del 1987, nel corso della magica notte del primo scudetto del Napoli quando l'intero quartiere si riversa in strada per un grande Carnevale dedicato a Maradona. Venti sono gli attori in scena, tutti napoletani, la maggior parte proprio di Forcella e del centro storico, molti non professionisti, scelti attraverso i laboratori formativi organizzati in collaborazione con la Scabec, con Davide Iodice e Fabrizio Varriale, e selezionati uno a uno dallo stesso Ferrara. A fare da colonna sonora sono le canzoni di Nino D'Angelo, da Ciucculatina d' 'a Ferrovia, a Cafè cafè, da Tengo 'o sole, e 'A storia 'e nisciuno a Mamma Preta. «Torniamo al teatro Trianon Viviani a Forcella con un dramma originale del mio collaboratore e sceneggiatore, Maurizio Braucci, insieme al nostro amico geniale Nino D'Angelo, il direttore artistico del teatro, l'uomo responsabile di aver fatto confluire tutto e tutti - spiega Abel Ferrara - un dramma che si concentra sulle persone semplici, che hanno accettato il loro quartiere e non hanno alcun desiderio di lasciarlo o di elevarsi al di sopra di esso, desiderando invece di essere il tessuto della città. Con Maurizio ho guardato nello specifico la classe operaia del centro città e il modo in cui ci si inventa il lavoro qui. Abbiamo creato una compagnia composta da attori giovani di tutta Napoli: la musica è puro Nino D'Angelo, eseguita dal vivo dal suo musicista Massimo Gargiulo».

Per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca «il Trianon non è un semplice teatro: è nel cuore di Napoli e convive con tutto quanto questa città così complessa e bellissima offre, la passione per la musica, per la messa in scena, per il mestiere d'attore, ma anche le difficoltà di un quartiere dove è presente ancora la cappa delle organizzazioni criminali, oggi affiancate anche da giovanissimi. La Regione Campania ha voluto investire in maniera significativa in questa realtà, a cominciare dalla videosorveglianza, ma soprattutto sulla cultura, strumento più importante e più efficace, insieme al controllo del territorio, per arginare questi fenomeni. Dove c'è un teatro c'è vita, c'è creatività, c'è condivisione. Abbiamo fatto in modo che questo teatro non chiudesse e in cambio abbiamo chiesto alla direzione artistica di non pensare solo a un cartellone di appuntamenti ma di pensare un progetto inclusivo. È nato così Forcella strit, un primo passo per creare un laboratorio permanente e per fare dello spettacolo anche una occasione di lavoro».

«Questa volta Nino D'Angelo ce l'ha fatta - sottolinea il presidente della Scabec Antonio Bottiglieri -.
Aveva promesso al presidente De Luca che il Trianon Viviani avrebbe stretto un forte legame con i giovani di Forcella e oggi quella promessa è mantenuta: loro sono i protagonisti di questo nuovo progetto culturale e sociale». Forcella strit prevede anche un progetto del fotografo Luciano Ferrara. Repliche fino al 4 novembre.
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