«Norma» al teatro San Carlo di Napoli, intervista ad Anna Pirozzi: «Do voce al dolore di tutte le donne»

«Farò Madame Butterfly in omaggio a Puccini e tornerò al San Carlo l'anno prossimo con una nuova eroina»

Anna Pirozzi sul palcoscenico
Anna Pirozzi sul palcoscenico
di Donatella Longobardi
Lunedì 4 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 5 Marzo, 09:54
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Anna Pirozzi è già da qualche giorno a Napoli per le prove e si dice «felicissima di rivedere il mare e il Vesuvio». Sarà lei, dal prossimo 12 marzo (con altre tre recite fino al 20) a interpretare «Norma», il capolavoro di Bellini che il San Carlo propone sotto la direzione di Lorenzo Passerini nell'allestimento del Teatro Real di Madrid del marzo 2021. Uno spettacolo in cui il regista australiano Justin Way ha realizzato una operazione di teatro nel teatro in cui i romani sono ufficiali dell'esercito austriaco in uniforme e assistono a una rappresentazione di «Norma» con i druidi in tunica mentre lei vive in un camerino sotto il palcoscenico dove nasconde i figli. Nel cast l'Adalgisa di Ekaterina Gubanova, il Pollione di Freddie De Tommaso (al debutto nel ruolo) e l'Oroveso di Alexander Tsymbalyuk. E, naturalmente, il soprano napoletano nel ruolo del titolo

Come si prepara al debutto signora Pirozzi?
«È un lavoro lungo, che preparo da tempo.

Finora ho interpretato Norma solo due volte, a Buenos Aires e a Bilbao. Ma cantarla al San Carlo è un'altra cosa. Tra l'altro manco da un po'. L'ultima volta è stata in piazza del Plebiscito con Aida, poi la pandemia, le cancellazioni...».

Questo è un ruolo adatto alla sua voce.
«Certo, voglio dimostrare che la posso fare, e bene. Purtroppo oggi spesso molti teatri preferiscono affidare Norma a soprani più leggeri di coloratura. Invece, mai come in questo caso, la scrittura belliniana impone un'ugola drammatica e dal centro potente, come la mia, che innalza il suo canto alla Casta diva».

Una voce «callassana»?
«Perché no? Ho avuto l'onore la scorsa estate di interpretare l'omaggio di Atene alla divina Maria, una sfida vinta e una grande emozione».

E ora, dunque, la sua Norma?
«Mi piace l'idea di questo allestimento in cui si sdoppia il personaggio. Da una parte c'è la donna vera, che nasconde i figli perché non potrebbe fare l'attrice. Dall'altra c'è l'attrice, appunto, che interpreta Norma a teatro. Quindi è un gioco continuo tra vita reale e palcoscenico. E, in questo alternarsi, credo di avere una spinta in più dal fatto di aver da poco cantato Medea».

Norma e Medea, due donne innamorate tradite dai compagni, due donne che usano i figli come capi espiatori.
«Sì, sono simili nel loro dolore. Anche se Medea uccide i figli e Norma no, sono due donne accomunate dalla sofferenza e dal tradimento dei propri partner, uomini che preferiscono le altre. Mi piace scoprire gli aspetti psicologici di queste donne, anche così moderne».

Oggi spesso sono proprio le donne a soccombere.
«Eh! Una volta tante cose non si sapevano. Oggi ogni ventiquattr'ore c'è un femminicidio. E sono donne tradite, maltrattate dai loro uomini. Come Medea, come Norma, la nostra società non ha imparato niente dalla storia, anche se oggi per fortuna si può denunciare».

Le donne nell'opera lirica sono molto spesso tradite e uccise, lei come vive questi drammi?
«Personalmente male, ma combatto. A noi cantanti si chiede sempre più spesso di saper recitare esattamente come a attori di prosa, ma durante gli studi non veniamo preparati a questa sfida professionale. Insomma, la voce non basta, soprattutto a me che interpreto prevalentemente ruoli di donne forti e controverse».

Ce ne saranno di nuove in futuro?
«Farò "Madama Butterfly" in omaggio a Puccini e tornerò al San Carlo l'anno prossimo con una nuova eroina. Questo è il mio teatro, il mio pubblico, qui c'è la mia casa, la mia famiglia, anche se ho lasciato la città da molti anni. Non a caso il mio primo cd l'ho dedicato non all'amato Verdi ma al partenopeo Franco Alfano ed alle sue straordinarie Songs. In fondo, dopo la mia giovinezza come voce pop, ho fatto un percorso lungo e faticoso e sono felice che oggi siano Napoli e il San Carlo il mio punto di riferimento». 

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