Drag race Italia su Paramount+: «A Napoli siamo a casa»

Venerdì parte la terza edizione: un'ora alla settimana per 12 puntate

Paolo Camilli, Chiara Francini, Dimitri Cocciuti, Priscilla e Paola Iezzi
Paolo Camilli, Chiara Francini, Dimitri Cocciuti, Priscilla e Paola Iezzi
di Enzo Gentile
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 11:00
3 Minuti di Lettura

Ritorno nel mondo delle drag queen con la gara che si appresta a incoronare la migliore, la più brava: venerdì parte su Paramount+ la terza edizione di «Drag race Italia», un'ora alla settimana per dodici puntate e un lotto di concorrenti che si sfideranno in gare di abilità fino alle vittoria finale: corona e scettro sfavillanti e un grande premio a sorpresa. A giudicarle sarà una giuria composta da Chiara Francini, Paola Iezzi, Paolo Camilli, per la conduzione di Priscilla (alla anagrafe Mariano Gallo, napoletano, 46 anni), che di volta in volta saranno affiancati da una nutrita pattuglia di ospiti speciali: tra questi Tiziano Ferro, Ciro Immobile, Rosa Chemical, Myss Keta, Sabrina Salerno, Jo Squillo, Filippo Timi.

Reality show tra i più popolari della storia della televisione mondiale (trenta Emmy Awards conquistati), con grande competitività in campo, il programma prova a rinnovarsi: «Abbiamo voluto dare un'impostazione più internazionale», spiega Priscilla, «guardando al rispetto della liturgia presente nelle versioni che vanno in onda a tutte le latitudini, vincendo premi dappertutto: il nostro respiro sarà più ampio anche per quanto concerne la gara vera e propria, a partire da quella che resta un classico in ogni paesi, dove le queen si devono cimentare in una imitazione/metamorfosi di un noto personaggio del mondo dello spettacolo.

Ricorrendo a make up, vestiti, alla mimica e alla voce, vedremo chi merita maggiormente, dalla recitazione al canto: e come in ogni contesa di questo tipo, ad ogni puntata ci sarà un'eliminazione, fino all'ultima serata, dove si sfideranno in quattro». 

Sono 13 le «regine» di questa terza stagione: Adriana Picasso, Amy Krania, Leila Yarn, Lighting Aurora, Lina Galore, Melissa Bianchini, Morgana Cosmica, La Prada, La Sheeva Silvana della Magliana, Sissy Lea, Sypario, Vezirja. Chi tra loro avrà più carisma, unicità e talento?

Registrato tra giugno e luglio a Roma, «Drag race Italia» verrà anche trasmesso in molti altri paesi a sottolineare una vocazione senza confini: ma com'è il rapporto tra Napoli e l'universo delle drag queen? «Buonissimo», assicura Priscilla: «Io personalmente ho iniziato questo percorso nel 2000, frequentando diversi locali, davanti a un pubblico molto eterogeneo, composto non soltanto dalla comunità gay, ma anche da anziani, da giovani o da famiglie intere. Ed è bello, è giusto così: questa va considerata una forma d'arte, un modo di espressione che appartiene di diritto a una città che si dimostra sempre terreno fertile per la dimensione teatrale, dove la fantasia e la creatività entrano in gioco a tutti i livelli. È un rapporto intrinseco che si innesta tra le persone, che si sviluppa anche attraverso il ballo e le canzoni al fine di mettere in scena mondi sempre diversi, colorati, allegri, di una comunicativa contagiosa, per tutte le possibili sfaccettature dell'espressione individuale. Anche per questo Napoli è una città a cui sono molto grato, un luogo dove la maschera giustamente mantiene una grande importanza e attualità: a riprova anche il fatto che abbiamo molti fan che hanno seguito la realizzazione del programma. Naturalmente non possiamo dire nulla sullo svolgimento e sulla graduatoria finale, ma ne vedremo delle belle: ci siamo davvero divertiti molto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA