Renzo Arbore ricorda Gigi Proietti. Gigi Proietti è morto oggi alle 5.30 circa, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, in una clinica romana e da parte di Renzo Arbore arriva il commosso ricordo del collega amico: «Un autentico pilastro dello spettacolo».
Un attore che reggeva il mondo dello spettacolo: «Ci sono dei personaggi – fa sapere Renzo Arbore - che non sono dei semplici attori o intrattenitori o registi o cantanti o umoristi, ma sono degli autentici pilastri dello spettacolo. Gigi Proietti è uno dei pilastri sui quali si reggeva lo spettacolo italiano, tutto lo spettacolo italiano. Si ricorreva a lui quando bisognava celebrare l'antica Roma, come ha fatto la saggiamente Alberto Angela e si ricorreva a lui per raccontare una facezia romana dei borghi, si ricorreva a lui quando si voleva cantare una canzone meravigliosa, o quando si voleva fare una risata, ma anche quando si doveva pensare o si voleva chiedere un parere sulla società civile o sullo spettacolo».
C’è l’idea di intestargli il Teatro Brancaccio di Roma: «Gigi è stato il più eclettico artista della sua generazione. L'idea di intestargli il Teatro Brancaccio mi sembra assolutamente un'idea da sposare. Gigi per il teatro e per la diffusione del teatro ha fatto veramente quanto non sono riusciti a fare altri: dalla regia, alla direzione, alla scoperta di nuovi talenti. È difficile elencare i meriti di una personalità così eclettica come quella di Gigi Proietti. Per me, diciamo, provinciale foggiano trapiantato a Napoli, Gigi personificava Roma, la sua grandezza, la sua bellezza e il suo spirito, la sua cultura. È l'erede veramente di grandissimi come Aldo Fabrizi, Alberto Sordi.