Un posto al sole compie 25 anni e il cast si prepara a festeggiare con i suoi più fedeli telespettatori.
Era il 21 ottobre 1996 quando si aprirono per la prima volta in quel di Napoli le porte di Palazzo Palladini e il portiere, oggi come allora, era l’affidabile Raffaele (Patrizio Rispo). Con lui fin dal primo ciak il cognato Renato (Marzio Honorato) con l’allora moglie Giulia (Marina Tagliaferri). Li abbiamo incontrati e intervistati alla sul set della splendida Villa Volpicelli a Posillipo.
Un posto al sole, la soap italiana più longeva
«Upas» per la numerosa e sempre crescente community di fan - il daily drama più longevo della televisione italiana, seguito da una media di circa 1,6 milioni di telespettatori con picchi di share pari all'8,5% (relativi al periodo 1 settembre-15 ottobre 2021).
In tutto si contano 5.799 puntate, per le quali sono stati impiegati 125 registi – tra loro anche Gabriele Muccino, Stefano Sollima, Francesco Micciché, Vincenzo Terracciano, Lucio Gaudino – di cui 8 attualmente in carica per realizzare settimanalmente le puntate che vediamo in onda su Rai 3 dal lunedì al venerdì.
La squadra del Centro di Produzione Rai di Napoli conta anche una squadra di 35 sceneggiatori e addetti al reparto scrittura e oltre 200 persone impegnate nella produzione: 80 lavoratori continuativi per Fremantle e 120 per Rai.
Un Posto al Sole, adattamento del format australiano Neighbours, ha saputo addomesticare gli stilemi della soap social anglosassone alle forme del racconto all’italiana riuscendo anche a rendere Napoli una protagonista delle storie, non solo una cornice, portandone sullo schermo luci e ombre, senza eccessi ma con le ambiguità del quotidiano.
«Abbiamo visto una città che cambia, è cambiato il rimo della narrazione, è cambiato il nostro rapporto con i personaggi e, soprattutto con il pubblico. Siamo ormai una grande famiglia» - ha detto Patrizio Rispo. «Ormai ci fermano ovunque, anche in Vietnam, anche a New York, e se non mi comporto come Raffaele restano male».
Su Rai 3 è un appuntamento fisso per oltre un milione e mezzo di italiani, quello che succede a Palazzo Palladini non ha più segreti.
«Un posto al sole non ha occultato i problemi di Napoli e le sue contraddizioni quotidiane, ma ha rappresentato un quadro completo di quella che è la nostra città, nel bene e nel male, con le sue due facce, attraverso un prodotto popolare e di successo, in grado di parlare alle famiglie e alle persone in carne ed ossa». – commenta Marzio Honorato. - «Venticinque anni di Un Posto al Sole sono la dimostrazione della grande capacità organizzativa, della professionalità e del rigore nel lavoro che Napoli sa esprimere.
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