Napoli, lo Stadio Collana va al Coni: inaugurazione il 12 aprile

Malagò e De Luca firmano l'accordo per la gestione dello stadio

Malagò in Regione
Malagò in Regione
di Gianluca Agata
Martedì 13 Febbraio 2024, 17:17 - Ultimo agg. 22:11
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La data da segnare in rosso è quella del 12 aprile quando il presidente del Coni, Giovanni Malagò, tornerà a Napoli per inaugurare lo stadio Collana. Palestre, piscina e pista, primo step dei lavori che l'Arus sta svolgendo sulla pista dell'impianto vomerese dovrebbero chiudersi per quella occasione. Il passaggio successivo è l'inizio dei lavori per il resto del Collana secondo un progetto da 40 milioni legato allo sblocco dei Fondi Fesr da parte del governo (più altri 30 per i lavori già in corso che portano a 70 l'impegno economico complessivo sull'impianto).

Il nuovo Collana avrà 10 nuove palestre, oltre 200 posti auto interrati (ingresso Ribera, uscita Acitillo), rifacimento della piscina coperta, copertura delle tribune. Campo da basket, campo per calcio ed altre discipline. E sarà soprattutto gestito dal Coni attraverso le federazioni. Ed a Palazzo Santa Lucia Coni e Regione hanno firmato l'atto dell'affidamento dell'impianto vomerese al Coni. «E' una vicenda tormentata che ci ha visti impegnati per anni - le parole del presidente della Regione, Vincenzo De Luca - e che nasce sull'onda delle Universiadi per le quali abbiamo speso 270 milioni per ripristinare 70 impianti.

Poi non ci siamo fermati, abbiamo investito sui voucher per fare sport destinando 400 euro ai bambini di aree disagiate per un totale di 2,5 mln di euro il primo anno e 20 per il secondo raggiungendo una platea di 50mila ragazzi secondo un indirizzo politico che crede nello sport. Ora il Collana che diverrà un plomone dello sport napoletano. Sbloccheremo con il governo la partita dei fondi Fesr e se non fosse così lo faremo interamente con soldi nostri. I primi impianti saranno pronti da qui a due mesi. Demolita la tribuna sulla quale non esiste alcun vincolo storico-artistico, adeguata la pista ad eventi internazionali».  

L'Ingegner Flavio De Martino, direttore generale dell'Arus parla di «un nuovo tassello nella primavera del Collana. Chi meglio del Coni possa essere garante dello sport in Italia». E il presidente del Coni, Giovanni Malagò, rilancia:

«Questo è l'ultimo atto di collaborazione Coni-Regione. Dopo le Universiadi è un ulteriore atto di grande fiducia, quello di affidare al Coni l'impianto. Se l'operazione dei Voucher fosse ripetuta su scala nazionale riusciremmo a colmare il gap esistente di ragazzi che non fanno sport» dice il presidente del Coni regionale Sergio Roncelli.

«Questo è il più importante atto di un ente locale nei confronti del mondo dello sport da sempre» Le parole del presidente Malagò: «Sfido chiunque a smentire questa mia affermazione. In Italia oltre il 90% dell'impiantistica sportiva è detenuta dal pubblico. I quattro/quinti sono in mano ai Comuni. Non è facile che ci sia una regione che abbia una struttura importante e storica. È un atto di riconoscenza e gratitudine nei confronti della Regione e di chi la rappresenta, il presidente Vincenzo De Luca. Tante persone che fanno quello che fa De Luca fanno l'errore di dire «ho questo asset, me lo tengo e me lo gestisco e provocano disastri e questo succede anche e soprattutti con i Comuni, anche in Campania. Sono infiniti gli episodi dove inevitabilmente quegli impianti hanno fatto la fine che ben conosciamo».

E sui possibili eventi internazionali da ospitare al Collana dice: «Penso all'Under 21, al calcio femminile, al rugby, all'atletica leggera». Due parole anche sul Maradona e gli Europei: «È interesse comune incontrarsi. Ci sono schermaglie dialettiche ma mi stupirei moltissimo se non ci fosse un accordo. Ci sono investimenti importanti e istanze da parte di chi ha il patrimonio e chi ne può diventare il concessionario. Abbiamo un traguardo che sono gli Europei del 2032 e questo può essere un elemento che aiuta a risollvere questo problema. Faccio fatica a pensare che Napoli non sia inserita in quel lotto delle città coinvolte. Gli Europei possono essere la sinergia per limare le differenze».

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