Europei, argento a Minsk
per la napoletana Canfora

Assunta Canfora
Assunta Canfora
di Diego Scarpitti
Sabato 29 Giugno 2019, 18:09 - Ultimo agg. 18:28
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Grande carattere, grande prova, grande cuore. E pensare che soltanto cinque anni fa non aveva nemmeno iniziato ad indossare i guantoni, di salire sul ring neanche le sfiorava lontanamente l’idea. Di strada ne ha compiuta parecchia, macinando chilometri, sudando non poco, senza mai lesinare energie. Sacrifici pane quotidiano. Agli European Games di Minsk brilla Assunta Canfora nella categoria 69 kg. Chiude al secondo posto la rassegna continentale la 27enne boxeur napoletana, atleta della Leone Fazio e allieva del maestro Rosario Colucci. «Adesso Fire Woman si ritrova a competere con il mondo intero, a testa alta. Le auguro tutto il meglio possibile», dichiara felice il suo mentore. Passi da gigante ed evoluzione agonistica evidente.
 
 

Si è giocata il titolo contro la polacca Karolina Koszewska, più alta di lei e dotata di un allungo molto efficace. Nella finale dei pesi welter l’azzurra ha attaccato con coraggio, in tutti e tre i round, ha speso molto, ha colpito più volte ma non è riuscita a convincere la giuria della sua efficacia. «Ottimo torneo per Assunta Canfora, che conquista una meritatissima medaglia d'argento, migliorando il bronzo dell'anno scorso, risultato con cui si è qualificata per questi Giochi europei», ammette Roberto Cammarelle, oro olimpico a Pechino 2008, argento a cinque cerchi a Londra 2012 e bronzo ad Atene 2004, nonché attuale team manager della Federazione Pugilistica Italiana, già Collare d’oro al merito sportivo e direttore tecnico del gruppo sportivo Fiamme Oro. «Molto tesa in finale, Assunta ha subito l'allungo della polacca nella prima ripresa, faticando a trovare le sue combinazioni dalla corta distanza. Più intensa, invece, la seconda ripresa, sulla falsa riga della prima, dove l’avversaria mette i colpi migliori. Terza ed ultima a favore di Canfora, che piazza le combinazioni migliori e si aggiudica il round. Non basta, però, il gran finale, per avere la meglio e il risultato di 4-1 incorona vincitrice Koszewska».

Il risultato soddisfa il direttore tecnico Emanuele Renzini, che può puntare su un'atleta di valore per le prossime competizioni internazionali. Ai quarti affermazione netta della partenopea sulla francese Sonvico (5-0) e semifinale spuntata di misura (3-2) contro la tedesca Apetz. Estenuante il controllo antidoping a fine gara, trafila infinita, e quattro litri d'acqua ingeriti. «Emozione indescrivibile! Sinceramente non mi aspettavo di accedere in finale ma come sempre ci ho creduto. É un periodo nel quale non mi sento particolarmente in forma, quindi avevo timore di non reggere i match e l’alta intensità. In parte cosi è stato: le prestazioni non sono state molto brillanti ma ce l’ho messa tutta. In più l’avversaria era molto ma molto alta e mancina. É un bellissimo traguardo raggiunto. Ora testa ai prossimi obiettivi, prima però conto di godermi lo spettacolo delle Universiadi a Napoli», conclude Canfora (nelle foto di Mezzelani).

Ritrovarsi le Olimpiadi universitarie sotto casa non capita, infatti, tutti i giorni. Dalla Bielorussia è davvero tutto con una silver medal da aggiungere in bacheca.
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