I gemelli del remo: l'oro mondiale
di Luca e Marco Vicino

Luca e Marco Vicino
Luca e Marco Vicino
di Diego Scarpitti
Lunedì 16 Agosto 2021, 22:39
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Le parole insegnano, gli esempi trascinano. In Bulgaria gloria iridata per i fratelli del remo Luca e Marco Vicino. Cognome importante nel canottaggio e successo pesante per i gemelli napoletani, che a Plovdiv si sono aggiudicati con pieno merito il mondiale junior nel 4 con. Alle spalle si sono lasciati la Turchia e la Francia, staccate rispettivamente di 3 e 6 secondi. Famiglia di canottieri che continua ad alimentare la saga sportiva e a portare Napoli sempre in vetta. Non solo il plurititolato Giuseppe (Fiamme Gialle), poi Antonio (Marina Militare), gia' due volte campione d'Europa, ma anche i piu' piccoli della dinastia a dare lustro ad una stirpe entrata di diritto nella Storia. Inutile cercare accostamenti con chi li ha preceduti nel tempo: ogni epoca ha i suoi eroi.

«E' la nostra prima medaglia iridata e poi vinta insieme ha un sapore speciale», dichiara soddisfatto Luca. Da incorniciare il 2021 anche per i tre titoli italiani messi in bacheca. «Bellissima esperienza il trionfo mondiale. Ringrazio i tecnici Danilo Patti, Andrea Caianiello e Antonio Colamonici», prosegue Luca, che racconta il tifo per il fratello maggiore e l'indimenticabile nottata trascorsa per un valido motivo. «Quella di Giuseppe a Tokyo è stata un'impresa straordinaria: è riuscito a mantenere freddezza e lucidità in momenti particolarmente delicati, quando ha appreso della positivita' di Bruno Rosetti e in gara contro gli inglesi».

Momenti imperdibili, nonostante il fuso orario. «Nel raduno di Piediluco abbiamo seguito la finale di Giuseppe. Ero emozionato e al tempo stesso spaventato per l'improvviso cambio e l'inserimento all'ultimo minuto di Marco Di Costanzo. Sono felicissimo per il prestigioso risultato conseguito in Giappone da Giuseppe.

Spero di seguire le sue orme ed emulare le sue gesta sportive», auspica Luca. Dopo Rio 2016 e' arrivato un altro bronzo a cinque cerchi. 

Felicita' doppia e condivisa. «E' stata la nostra prima medaglia d'oro mondiale, che abbiamo messo al collo», argomenta Marco, che non nasconde la fatica del risultato, «ottenuto con dolore insieme a mio fratello Luca». Tanti i sacrifici compiuti dai classe 2004 per arrivare sul tetto del mondo. «Molti atleti si trovano spesso in difficoltà a conciliare istruzione e sport ma grazie alla nostra scuola, l'istituto comprensivo Giovanni Falcone, Luca ed io non abbiamo mai avuto questo tipo di problema, riuscendo così a coniugare perfettamente studio e allenamento».

Indicibile la gioia sperimentata per l'epilogo nipponico. «Emozione unica vedere Giuseppe contendersi quel podio che tutti sognano: quel bronzo vale oro, poiche' so bene tutti i sacrifici che ha compiuto per giungere al traguardo», sottolinea Marco, che si è preso le sue rivincite dopo il bronzo nella Coupe de la jeunesse tre anni fa. «L'oro in Bulgaria sa di rivalsa per tutto ciò che mi è accaduto in questo periodo: prima gli Europei annullati a causa del Covid-19, poi la positivita' al Coronavirus e infine la perdita di mia nonna Anna a cui tenevo molto. Infatti dedico la medaglia proprio a lei», conclude il tesserato del Circolo del Remo e della Vela Italia. «Famiglia e amici il nostro porto sicuro». Italremo sempre più made in Naples e sempre più azzurro con i fratelli Vicino, quartetto unico al mondo.
 

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