Universiadi, il docufilm
«From the Sidelines»

Settebello universitario
Settebello universitario
di Diego Scarpitti
Domenica 3 Maggio 2020, 16:38 - Ultimo agg. 6 Maggio, 18:21
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«Lo sport non conosce scorciatoie, dice sempre la verità». Lo sanno bene Massimo Di Martire (Posillipo), il capitano del Settebello universitario Umberto Esposito (Canottieri Napoli) e i due salernitani ex giallorossi, il mancino Eduardo Campopiano (ora al Savona, allenato da Alberto Angelini) e Mario Del Basso (Telimar Palermo). Ricorderanno per tutta la vita il successo fragoroso alla 30esima edizione estiva delle Universiadi in una Scandone gremita. Al grido «Italia, Italia» e poi alla sirena tutti in acqua, con il tricolore che sventolava ovunque, sulle gradinate e non solo.

Ai tanti dubbi iniziali, i ritardi burocratici, alle contrapposizioni (sterili e puerili) tra Regione Campania e Comune di Napoli, funse da contraltare lo straordinario ed impeccabile lavoro del commissario Gianluca Basile con il suo staff e la galassia dei giovani e appassionati volontari. Soltanto gli sportivi e le rispettive Federazioni sapevano che sarebbe andato tutto bene. E così è stato, tra gli apprezzamenti largamente diffusi e i riconoscimenti internazionali.
 


«From the Sidelines», il documentario realizzato dalla regista Simona Cocozza, disponibile sulla pagina YouTube della Film Commission, fondazione della Regione Campania, richiama alla mente quell’evento memorabile, che ha dato lustro a Napoli nel mondo.

Non a caso il docufilm (della durata di 22 minuti) si apre nel tempio dell’acqua clorata di Fuorigrotta e si chiude in un colorato e rinnovato San Paolo, dove la delegazione argentina esibì con fierezza nella cerimonia d’apertura (3 luglio 2019) la maglia numero 10, un tributo a Diego Armando Maradona in quello che fu lo stadio delle sue meravigliose vittorie.

«Si perde per rialzarsi, mai per abbattersi». Voce narrante Bruno Cufino, ex tecnico del Posillipo e competition manager per la waterpolo ai Giochi universitari dello scorso luglio. Momenti irripetibili, sensazioni uniche, il mondo a Napoli. E poi l’argento del Setterosa guidato da Martina Miceli con le tre napoletane in prima linea: Carolina Ioannou, Sara Centanni e Loredana Sparano.

Scorrono le immagini in un tourbillon di emozioni. Ridondante l’inno della Fisu, che risuonava in continuazione. In quei giorni si rafforzò il legame (mai sopito) tra il pubblico e gli sport a cinque cerchi. Palazzetti affollati e piscine stracolme (Comunale di Casoria, Stadio del Nuoto di Caserta, Mostra d’Oltremare), così come un incantevole (e inconsueto) PalaVesuvio.

E’ già tempo di ricostruire le ragioni della speranza, ripartendo da quell’inestimabile e riqualificato patrimonio impiantistico, che non va sprecato e una lezione (per la pallanuoto in primis) da non disperdere, anche durante la pandemia da Coronavirus.
 
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