Euro 2020, l'Italia vola in finale:
«Sicuri di schierare gli juventini?»

Euro 2020, l'Italia vola in finale: «Sicuri di schierare gli juventini?»
di Delia Paciello
Mercoledì 7 Luglio 2021, 12:51 - Ultimo agg. 8 Luglio, 07:36
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Si vola in finale, le notti magiche continuano. Qualche italiano ha rischiato l’infarto seguendo la semifinale contro la Spagna, quei rigori cominciati male con l’errore di Locatelli, uno che dal dischetto non aveva mai sbagliato prima di ieri. E così ancora tutti col fiato sospeso dopo due ore interminabili di partita e batticuore. Quelle forti emozioni degli scontri da dentro o fuori, dove un solo errore può costare caro. Come quando Morata è arrivato in porta guadagnando il pareggio, quando non mancava neanche tanto al triplice fischio e molti speravano fosse già tutto fatto. E invece c’era ancora parecchio da sudare. «Abbiamo tremato quando abbiamo subito il gol e c’è stato il calo fisico e mentale. Non si poteva uscire in semifinale», commentano gli italiani.

 

Una finale che il web già sentiva sua: era nell’aria, una convinzione permeata fino alle ossa dei tifosi. La maglia azzurra era già vista a Wembley nella testa di molti, e per chi crede nella legge di attrazione e nel New Thought l’esito di questa gara sembrava quasi scontato. «Mammamia, però che sudata», è pronto ad esclamare qualcuno. «Io domenica mi faccio direttamente ricoverare», aggiunge qualcun altro pensando al giorno dei giorni. E non manca qualche punta di ironia: «Chissà come la vivono Chiellini e Bonucci questa finale europea»; «Ma sicuri che Mancini voglia far giocare degli juventini nella finale?».

Eppure ad aprire il match era stato proprio un compagno bianconero che per molti ha provato ad imitare un napoletano doc: «Faccio pure io o’ tir a gir», dice nelle vignette social guardando Insigne, colui che fece innamorare l’Italia nel match contro il Belgio. E poi Morata che prima mette, poi toglie: decisivo il suo rigore sbagliato, almeno quanto la grandiosa parata di Donnarumma e il rigore indescrivibile tirato da Jorginho. Una calma, come se tutto intorno non esistesse, sangue gelido come se su di lui non ricadesse la responsabilità di una nazione che sogna. «Io vorrei vivere la vita nello stesso modo in cui Jorginho tira i rigori», esclama giustamente qualcuno. E così la Spagna esce, l’Italia festeggia e il web esplode. 

Nonostante le difficoltà il pubblico non ha mai smesso di crederci: la fiducia nel gruppo è cresciuta gara dopo gara insieme alla consapevolezza di poter realizzare un sogno e diventare campioni d’Europa. «Già dai gironi la squadra ci ha fatto sognare, la finale è il minimo», fa notare qualcuno. Un risultato raggiunto con sudore e impegno, talvolta anche pazienza e sangue freddo. Bravi tutti, in grado di ragionare da squadra e sopperire anche all’assenza di uno come Spinazzola, che fino all’infortunio ci aveva messo ogni forza in questo Europeo facendo credere a molti di essere quasi indispensabile. E invece Mancini ha saputo giocare bene le sue carte, e nonostante qualche scelta non acclamata da qualche collega fantallenatore, si è guadagnato un posto nel cuore di molti.

Sognando di essere campioni d’Europa.

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